Empedocle “torna” a parlare agli agrigentini: al Liceo Leonardo la filosofia incontra l’Intelligenza Artificiale
Al Viale della Vittoria un evento che unisce scuola, ricerca e tecnologia. La dirigente Pilato: «Un’occasione per educare i ragazzi al pensiero critico e alla complessità» VIDEO
AGRIGENTO – «Io sono figlio della terra feconda, dell’acqua che scorre, dell’aria che respiri e del fuoco che divampa. Non appartengo a una sola città, né a un solo popolo. Ogni luogo che vive l’alternarsi di amore e contesa è mia patria».
Con queste parole, potenti e solenni, Empedocle “in persona” ha aperto questa mattina l’evento che si è svolto al Liceo Scientifico Leonardo di Agrigento, dove studenti, docenti e ospiti hanno assistito alla presentazione dell’intervista impossibile al filosofo akragantino, ricreato grazie all’Intelligenza Artificiale generativa.
Un’iniziativa che la dirigente scolastica Patrizia Pilato ha definito «un esperimento particolarmente riuscito, capace di connettere la filosofia con il nuovo sguardo sul mondo offerto dall’IA». La dirigente ha aggiunto: «Siamo grati al Festival delle Filosofie per averci dato la possibilità di ospitare una mostra così innovativa, perfettamente in linea con la nostra mission educativa: promuovere il pensiero critico e avvicinare i ragazzi agli strumenti del futuro».
L’idea: far parlare Empedocle agli agrigentini
Il progetto nasce dal Festival delle Filosofie, iniziativa collegata ad Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 e finanziata dalla Regione Siciliana.
Il docente Marco Giacalone, ideatore e direttore concettuale, ha spiegato così l’origine del lavoro:
«Volevamo che Empedocle potesse parlare con la città di Agrigento, con gli agrigentini. E l’unico modo per farlo davvero era l’Intelligenza Artificiale. Non siamo pasdaran dell’IA, anzi: crediamo che non debba sostituire gli esseri umani, soprattutto a scuola. Ma può essere un ponte».
Un ponte complesso: l’opera ha richiesto 40 giorni di lavoro, più di 100.000 token elaborati, sei diverse intelligenze artificiali e oltre 60 iterazioni di prompt engineering. «Per certi versi sarebbe stato più semplice prendere un attore — scherza Giacalone — ma volevamo che Empedocle rispondesse davvero come Empedocle, nel pieno rispetto del suo contesto storico e filosofico».
Un lavoro di squadra tra tecnologia e filologia
Le domande sono state curate dal docente di filosofia Carlo Baiamonte, mentre l’intervista virtuale è condotta da Mariella Spagnolo, vicepresidente dell’associazione Lympha.
Il risultato è un Empedocle capace di affrontare i grandi temi della contemporaneità: «l’armonia, il conflitto, l’interconnessione tra gli esseri viventi e il rapporto con la natura». Temi che, come ricorda Giacalone, «sono di sorprendente attualità nell’epoca dell’Antropocene».
Il presidente del Festival delle Filosofie, il professore Girgenti, ha offerto una riflessione sul ruolo della disciplina oggi:
«La filosofia è in crisi, e proprio per questo è in buona salute. È l’impulso originario dell’uomo a interrogarsi sul senso della vita. Non è un sapere archeologico, ma una riserva inesauribile per affrontare il futuro».
E sull’opera digitale:
«Mi sono occupato di digitalizzare Empedocle, di far sì che i frammenti diventassero parola e che rivivesse ancora. L’IA non è un fine, ma un mezzo per portare la filosofia fuori dai confini accademici e dialogare con un pubblico più vasto».
La dirigente Pilato: “Un progetto che apre scenari nuovi”
Di fronte agli studenti, la dirigente Pilato ha ribadito il valore formativo dell’iniziativa:
«Crediamo nel potere della filosofia come laboratorio del pensiero critico. E crediamo nell’uso consapevole dell’Intelligenza Artificiale. I nostri studenti devono esplorare questi strumenti, perché rappresentano una delle frontiere del futuro».
La dirigente ha inoltre espresso l’auspicio che tutte le scuole del territorio possano fruire della mostra: «È un’esperienza che va vissuta, che può arricchire i nostri ragazzi e stimolarli nella comprensione del mondo che li attende».
Empedocle e Agrigento oggi
Il progetto si inserisce nel più ampio percorso culturale che vede Empedocle come simbolo della Capitale della Cultura.
«Come vedrebbe Agrigento oggi? Lo scopriremo interrogandolo direttamente — risponde Giuseppe Parello della Fondazione Agrigento 2025 — Questa è la forza dell’IA: poter ascoltare il passato con le orecchie del presente».
Appuntamenti
L’intervista sarà presentata al pubblico sabato 29 novembre 2025, alle ore 11, nella sede del Liceo Leonardo al Viale della Vittoria.
La mostra resterà aperta fino al 31 gennaio 2026.
Lo stesso giorno, alle 17:30, alla Biblioteca Lucchesiana, il Festival si chiuderà con l’intervento di Angelo Tonelli, tra i massimi studiosi internazionali di Empedocle.
Un viaggio che dimostra come filosofia e tecnologia, quando dialogano, sono ancora capaci di accendere stupore.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp