Sicilia, clima rovente: Schifani a Bruxelles, il Pd in piazza contro il governo regionale
Mentre il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani è a Bruxelles per incontrare il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto, in Sicilia monta la protesta politica.
«Tre anni fa ho preso un impegno con i siciliani: guidare questa Regione con responsabilità, determinazione e concretezza, per trasformare le promesse in risultati. Oggi mi trovo a Bruxelles per proseguire il lavoro del governo regionale in Europa, portando avanti il programma di sviluppo e le opportunità che la Sicilia merita», ha scritto Schifani in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, accompagnato dalla foto dell’incontro con Fitto.
«Mentre a Palermo la maggioranza lavora alla legge di stabilità per garantire continuità all’azione amministrativa – ha aggiunto – io continuo a rappresentare la Sicilia nei luoghi dove si costruiscono le politiche che contano per il nostro futuro. Il mio impegno non si ferma. La Sicilia viene prima di tutto».
Un messaggio istituzionale che però arriva in un momento politicamente teso. Il Partito Democratico siciliano ha infatti annunciato per venerdì 7 novembre una manifestazione di protesta davanti alla sede dell’assessorato regionale alla Famiglia, in via Trinacria a Palermo, con uno slogan destinato a far discutere:
“Cuffaro. Romano. Schifani. Mandiamoli via.”
«Mandiamo via chi ha già distrutto la Sicilia una volta e vuole riprovarci – si legge nella nota diffusa dal Pd – Chi usa gli assessorati come centrali per favori e scambi. Chi fa della sanità un affare sulla pelle di chi sta male. Chi trucca i concorsi umiliando i meritevoli e premiando i raccomandati. Mandiamolo via. Perché gli assessorati e i dirigenti rispondono ai siciliani, non ai potenti di turno».
La mobilitazione, secondo gli organizzatori, vuole denunciare “il sistema di potere che soffoca le istituzioni e blocca il rinnovamento”.
Sul fronte politico, intanto, secondo indiscrezioni riportate da alcuni deputati regionali, la premier Giorgia Meloni starebbe spingendo per un passo indietro di Schifani, in un clima di crescente tensione dentro la maggioranza di centrodestra.
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