Fortitudo, notte fonda al PalaMoncada: Montecatini padroni del campo e la Moncada si chiude in silenzio stampa
Una domenica da dimenticare per la Fortitudo Agrigento, travolta al PalaMoncada dagli Herons Montecatini con un netto 69-87. Una partita mai davvero in discussione, che ha messo a nudo tutte le fragilità di una squadra apparsa confusa, disordinata e priva di convinzione.
Coach Cagnardi parte con il quintetto formato da Cagliani, Querci, Disibio, Chiarastella e Martini. I primi minuti sembrano incoraggianti, ma è solo un’illusione. Dopo il canestro iniziale di Martini, gli ospiti prendono subito il controllo del gioco grazie ad Austikalnis, che infila due triple consecutive e indirizza la gara. Il parziale di 0-9 costringe subito Agrigento al timeout sul 4-11.
La Fortitudo si scioglie presto, mentre gli Herons giocano con fluidità e precisione chirurgica: canestri facili, ritmo alto e dominio nel pitturato. Il primo quarto si chiude con un eloquente 10-29, frutto di pessime percentuali dall’arco (0/7) e cinque palle perse.
Nel secondo periodo, i Giganti provano a reagire con l’ingresso di Zampogna e Viglianisi. Arriva qualche segnale positivo: Disibio rompe il ghiaccio da tre e Carta si inventa una penetrazione spettacolare che infiamma il pubblico. Il parziale di 8-0 ridà un filo di speranza, ma dura poco. Gli Herons rispondono con l’esperienza di Chinellato e la solidità di Kamate, ristabilendo le distanze fino al 28-53 dell’intervallo lungo.
La ripresa non cambia copione. Montecatini continua a dominare con intelligenza tattica, trovando sempre l’uomo libero sotto canestro. Il parziale di 9-2 a inizio terzo quarto porta gli ospiti sul +32, mentre Agrigento fatica a produrre gioco contro la difesa schierata. Solo nel finale di quarto un mini-break di 9-2 rende meno amaro il parziale (44-72).
Nel quarto conclusivo Zampogna prova a scuotere i compagni con un gioco da quattro punti, ma il destino del match è già scritto. Chinellato continua la sua prestazione da MVP assoluto, chiudendo con 20 punti, 17 rimbalzi e 6 assist. Gli Herons mandano quattro uomini in doppia cifra, vincono nettamente a rimbalzo (38-27) e nei passaggi decisivi (19-9), imponendo un dominio totale nonostante 19 palle perse.
Per la Fortitudo il migliore è Chiarastella, autore di 8 punti, 10 rimbalzi e 5 assist, simbolo di un gruppo che ha lottato ma senza lucidità. Il resto è poca cosa: tiri forzati, scelte sbagliate e mancanza di leadership nei momenti chiave.
Nel post-partita regna il silenzio stampa, segno di un clima teso e di una prestazione che ha lasciato strascichi.
Come ha osservato qualcuno nello staff, “bisogna tornare alla gara contro Trapani in A2 per ricordare una prova così deludente”.
Le riflessioni non mancano: il livello del girone A si è forse sottovalutato in estate, e con una rotazione a nove giocatorila squadra fatica a reggere l’intensità di un campionato lungo e logorante. Le difficoltà di Viglianisi, l’uso forzato di Cagliani da play, le incertezze di Carta e le ingenuità di Martini hanno reso tutto più complicato.
Serve un cambio di passo, mentale prima ancora che tecnico. Perché la Fortitudo, partita con l’obiettivo salvezza, non può permettersi di rassegnarsi così presto. Adesso serve ritrovare orgoglio, cattiveria e unità, per rialzarsi e dare un senso alla stagione.
Moncada Energy Agrigento 69 – Fabo Herons Montecatini 87
Moncada Energy Agrigento: Carta 3, Ambrogio, Orrego 1, Cagliani 21, Grani, Martini 15, Chiarastella 8, Viglianisi, Querci 4, Zampogna 9, Disibio 8, All. D. Cagnardi.
Fabo Herones Montecatini: Benites Vicente 5, Rossi 5, Antonelli 3, Natali 3, Aukstikalnis 13, Mastrangelo 16, Ricci, Kamate 10, Chinellato 20, Dell’uomo 6, Giombini 6, All. F. Barsotti.
Arbitri: D’amato Alex di Tivoli (Rm), Fusari Roberto di San Martino Siccomario (Pv), Petruzzi Leonardo di Cusano Milanino (Mi).
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