Fortitudo travolta nel primo tempo: Herons dominanti al PalaMoncada
Avvio da incubo per la Fortitudo Agrigento, che contro gli Herons Montecatini vive due quarti di grande sofferenza. Coach Cagnardi parte con Cagliani, Querci, Disibio, Chiarastella e Martini, ma dopo un buon inizio arriva subito la tempesta. È Martini ad aprire le marcature, ma dall’altra parte Austikalnis accende la miccia con due triple consecutive che cambiano subito l’inerzia del match.
I primi tre minuti dei Giganti lasciano intravedere ordine e intensità, poi però arrivano imprecisioni, palle perse e tiri forzati. Montecatini piazza un parziale di 0-9 e Cagnardi corre ai ripari con un timeout sul 4-11. Ma gli Herons non si fermano: lituano devastante dall’arco, difesa aggressiva e ritmo altissimo. La Fortitudo perde lucidità, commette errori in serie e chiude il primo quarto sotto 10-29, con percentuali disastrose dall’arco (0/7 da tre) e già 5 palle perse.
Nel secondo periodo Cagnardi prova a cambiare volto alla squadra con Zampogna, Orrego, Viglianisi, Carta e Chiarastella. La reazione arriva: Disibio infila la prima tripla e dà ossigeno ai biancazzurri, poi Carta si inventa una splendida penetrazione e infiamma il pubblico del PalaMoncada. Ancora Disibio dall’arco su blocco di Carta per il parziale di 8-0 che riaccende la speranza.
Coach Barsotti interrompe subito l’inerzia con un timeout, e Montecatini riprende a colpire con cinismo. Kamate domina sotto canestro, Chinellato e Austikalnis guidano il nuovo allungo. La Fortitudo torna a smarrirsi, affidandosi solo a iniziative personali e perdendo ogni riferimento offensivo. Gli Herons, solidi e spietati, tornano a volare fino al +21.
Nel finale di tempo Mastrangelo piazza due canestri pesanti che chiudono la prima metà sul 28-53 (18-24).
Montecatini manda tre uomini in doppia cifra, con Chinellato già a 13 punti e 11 rimbalzi, mentre Agrigento resta impantanata nelle statistiche: 8/18 da due, 2/13 da tre e troppi palloni persi.
Una Fortitudo disordinata e poco lucida, incapace di reggere l’urto fisico e mentale degli Herons, che dominano in ogni aspetto del gioco.
Fortitudo travolta dagli Herons: Chinellato domina, silenzio stampa imbarazzante
Una sconfitta pesante, difficile da digerire. La Fortitudo Agrigento cede nettamente agli Herons Montecatini con il punteggio di 69-87, al termine di una partita a senso unico, in cui la squadra di coach Cagnardi non è mai riuscita davvero a entrare in ritmo.
Dopo un primo tempo da dimenticare, chiuso sul 28-53, la ripresa non cambia volto. In apertura di terzo quarto, la Fortitudo torna in campo con Cagliani, Querci, Disibio, Chiarastella e Martini, ma gli Herons continuano la loro corsa inarrestabile. Il parziale di 9-2 spinge Montecatini fino al +32 con Giombini, mentre Agrigento continua a faticare contro la difesa schierata. Due triple consecutive degli ospiti valgono il +35, prima di un piccolo sussulto d’orgoglio dei padroni di casa che chiudono il quarto sul 44-72 (16-19).
Nel periodo finale Zampogna apre con un gioco da quattro punti, ma il copione non cambia: Chinellato è il mattatore assoluto del match e gli Herons gestiscono fino alla sirena finale. Finisce 69-87, un punteggio che fotografa perfettamente la distanza vista in campo.
Per Montecatini una prova corale con quattro uomini in doppia cifra, dominio a rimbalzo (38 contro 27) e un’ampia distribuzione di gioco (19 assist nonostante 19 palle perse). MVP indiscusso Chinellato, autore di 20 punti, 17 rimbalzi e 6 assist.
In casa Fortitudo, il migliore è Chiarastella con 8 punti, 10 rimbalzi e 5 assist, unico a dare continuità e spirito alla squadra in una giornata storta.
A memoria, per trovare una prestazione così deludente, bisogna tornare alla sfida contro Trapani in Serie A2. Il post-partita è segnato da un silenzio stampa imbarazzante, che lascia intendere quanto pesi questo ko nello spogliatoio biancazzurro.
Restano i nodi strutturali di una squadra costruita con leggerezza rispetto al livello del girone A, come sottolineano alcuni addetti ai lavori. Una rotazione a nove giocatori che appare insufficiente per reggere un campionato massacrante, con diversi elementi in evidente difficoltà: Viglianisi poco incisivo, Cagliani costretto fuori ruolo, Carta non in grado di far rifiatare Albano, e Martini ancora troppo disattento nei fondamentali.
Serve una scossa, e serve subito. Perché la Fortitudo, partita con l’obiettivo salvezza, sembra essersi smarrita nella rassegnazione. E adesso deve ritrovare orgoglio, rabbia e identità prima che il campionato diventi davvero un calvario.
Moncada Energy Agrigento 69 – Fabo Herons Montecatini 87
Moncada Energy Agrigento: Carta 3, Ambrogio, Orrego 1, Cagliani 21, Grani, Martini 15, Chiarastella 8, Viglianisi, Querci 4, Zampogna 9, Disibio 8, All. D. Cagnardi.
Fabo Herones Montecatini: Benites Vicente 5, Rossi 5, Antonelli 3, Natali 3, Aukstikalnis 13, Mastrangelo 16, Ricci, Kamate 10, Chinellato 20, Dell’uomo 6, Giombini 6, All. F. Barsotti.
Arbitri: D’amato Alex di Tivoli (Rm), Fusari Roberto di San Martino Siccomario (Pv), Petruzzi Leonardo di Cusano Milanino (Mi).
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