I giudici della Corte di Appello di Palermo, accogliendo la richiesta degli avvocati Salvatore Manganello e Massimiliano Riga, hanno sostituito la misura cautelare degli arresti domiciliari con quella meno afflittiva dell’obbligo di dimora nei confronti di Luigi Petruzzella, 39 anni, di Palma di Montechiaro. L’uomo è uno degli imputati del processo “Condor”, condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento e dai loro colleghi del Ros, che ha fatto luce sulla riorganizzazione di Cosa nostra e Stidda nella parte orientale della provincia di Agrigento.
Petruzzella, in primo grado, è stato condannato a sette anni e otto mesi di reclusione per le accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Secondo l’accusa, infatti, sarebbe stato uno dei principali collaboratori del boss Giuseppe Chiazza, ritenuto tra i capi della nuova Stidda. Petruzzella, dunque, lascia i domiciliari e viene sottoposto all’obbligo di dimora. Negli scorsi giorni la procura generale di Palermo ha chiesto la conferma della condanna di primo grado.
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