Il pubblico ministero della Procura di Sciacca, Michele Marrone, ha avanzato la richiesta di condanna ad otto anni di reclusione nei confronti del riberese Alfonso Caruana, 48 anni, ex impiegato postale, accusato di essere il promotore di un’associazione a delinquere dedita alle truffe. La vicenda è collegata all’inchiesta che ha fatto luce su dei raggiri legati a false promesse di assunzioni alle Poste in cambio di denaro. Il magistrato che rappresenta l’accusa ha chiesto anche la condanna ad un anno e sei mesi nei confronti di Pasqualina Serpico, 52 anni, di Castelvetrano.
Altri due imputati, con il rito abbreviato, sono già stati condannati rispettivamente ad 1 anno e 6 mesi e un 1 e 8 mesi di reclusione.
Le indagini sono state avviate quattro anni fa. In poco più di tre mesi la banda è riuscita a truffare ben sei persone, tutte originarie della provincia di Palermo, facendosi accreditare 45 mila euro. Alcune vittime sono finite sul lastrico indebitandosi. Durante il blitz i carabinieri hanno anche sequestrato falsi contratti di assunzione che riportavano addirittura la sigla sindacale “Cobas-Poste Italiane” che ha sede a Ribera in via Etna, e delle carte PostePay dove venivano accreditati i soldi delle vittime. I difensori degli imputati, gli avvocati Aldo Rossi e Marco Campagna, hanno chiesto l’assoluzione. Il 26 febbraio è attesa la sentenza.
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