Amministrative 2026, Miccichè sempre più solo: dopo Fratelli d’Italia e la Lega, anche l’Area Progressista lo attacca duramente
AGRIGENTO – L’annuncio della ricandidatura di Francesco Miccichè alla guida di Agrigento continua a scuotere il panorama politico cittadino. Dopo le prese di posizione di Fratelli d’Italia, che con Pasquale Spataro ha escluso qualsiasi sostegno al sindaco uscente, e della Lega – EGA per Salvini Premier, che con Valentina Cirino ha chiesto esplicitamente le sue dimissioni, adesso arriva un nuovo affondo dal fronte opposto: quello dell’Area Progressista di Agrigento.
A parlare è Nuccio Dispenza, portavoce del movimento, che in una nota non risparmia critiche:
«Finalmente una notizia divertente: il sindaco della debacle annuncia di volersi ricandidare. Bene, se riuscirà a convincere il suo sponsor, sarà una buona occasione per dare risposte agli agrigentini. Ma si prepari bene, perché questa volta non potrà tacere come usa fare: dovrà dare 60 milioni di risposte; 60 come i milioni di euro dall’Europa che Agrigento e l’Agrigentino hanno perduto per colpa sua, della sua giunta e di quel Consiglio comunale che strada facendo ha registrato un primo scaglione di pentiti, e pentiti dell’ultima ora, quelli della fuga».
Un’accusa durissima che rievoca il caso dei fondi FUA, i 60 milioni di euro di finanziamenti europei sfumati per la mancata presentazione della strategia da parte del Comune capofila. Dispenza rincara la dose:
«Se la spesa dei milioni arrivati in città per svolgere il compito di Capitale della Cultura resta materia di scandalo quotidiano ad Agrigento e nel Paese – e materia per la magistratura contabile – il capitolo dei soldi europei che Agrigento non ha intercettato è un altro conto, ed è quello tra chi ha governato tradendo il mandato e chi dovrà riflettere sul consenso dato e su quello da dare in primavera».
Nella nota, l’Area Progressista invita i cittadini a riflettere su quanto si sarebbe potuto realizzare con quei fondi: «Scuole, servizi, case, miglioramento del servizio idrico, tutela della costa, prevenzione del dissesto idrogeologico, verde pubblico, patrimonio culturale. Avremmo potuto fare qualche deciso passo in avanti per vivere meglio, e invece sprofondiamo. C’è solo una parola per definire quel che è accaduto: un crimine».
Con questo intervento, il fronte politico contro Miccichè si allarga ulteriormente. In meno di 48 ore, Fratelli d’Italia, Lega e Area Progressista — forze molto distanti tra loro — hanno espresso una convergenza inedita: la sfiducia totalenei confronti dell’attuale sindaco e la necessità di voltare pagina in vista delle amministrative del 2026.
Il dibattito è nato dopo l’intervista del sindaco Miccichè alla trasmissione “Sindaco Oggi” del sito Mediterraneo, in cui ha confermato la volontà di ricandidarsi con il centrodestra, rivendicando i risultati ottenuti e respingendo le critiche sulla gestione di Agrigento Capitale della Cultura 2025.
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