AGRIGENTO – Mentre tra le lapidi di Piano Gatta continuano a sventolare le transenne, il Comune pubblica la determina che contiene la proposta di affidamento ai privati per la gestione del cimitero. Un atto che, almeno sulla carta, doveva rappresentare la svolta per uscire dal degrado e restituire decoro al camposanto.
Invece, per ora, tutto resta sospeso.
Come si ricorderà, il Consiglio comunale non si è espresso sul progetto e ha scelto il rinvio, chiedendo ulteriori approfondimenti. Una pausa che pesa, perché mentre la politica prende tempo, le famiglie restano fuori dalle aree interdette, con interi settori chiusi per rischio crolli e loculi inaccessibili.
La proposta messa nero su bianco nella determina prevede una gestione in project financing: in sostanza, un’azienda privata si assumerebbe l’onere di ristrutturare, ampliare e gestire il cimitero per un lungo periodo, in cambio di una concessione pluriennale e della possibilità di incassare i ricavi dei servizi.
Un modello che, secondo il Comune, permetterebbe di sbloccare interventi strutturali mai realizzati per mancanza di fondi pubblici.
Ma non mancano i dubbi. Chi critica l’operazione teme che si tratti di una privatizzazione mascherata, destinata a far lievitare i costi per i cittadini. Il concessionario, infatti, si rifarebbe dell’investimento attraverso nuove tariffe e la gestione economica di loculi, cappelle e servizi accessori.
Il rischio, dicono in molti, è che il Comune finisca per perdere il controllo di uno spazio che dovrebbe restare pubblico, e che i cittadini paghino due volte: una come contribuenti, l’altra come utenti.
Intanto, la burocrazia non si ferma: adesso tocca al presidente del Consiglio comunale, Giovanni Civiltà, convocare una conferenza dei capigruppo per calendarizzare la proposta e portarla di nuovo in aula.
Solo allora si capirà se Agrigento vorrà davvero affidare la gestione del cimitero ai privati o se si tenterà un piano alternativo di risanamento con risorse proprie. Ma il tempo corre. E mentre la città discute di carte e determine. Piano Gatta resta un cimitero a mezzo servizio, dove le transenne sembrano ormai più stabili dei muretti.
🔍 Cosa prevede la proposta
«La determina approvata dalla Giunta stabilisce che non si tratta — come qualcuno sperava — di un semplice “affidamento” dei servizi, bensì di una concessione in project financing che permetterà al privato di costruire nuovi loculi, strade interne, dotazioni urbanistiche, e di gestire ogni aspetto del cimitero, dalla manutenzione al verde, dalla custodia alle attività ordinarie e straordinarie.
L’operatore Edilizia R & P S.r.l. ha già presentato un progetto tecnico-economico, una bozza di convenzione, un piano finanziario asseverato.
Il Comune, nell’atto, dichiara che “esiste interesse pubblico preliminare” e che sarà pubblicato un avviso per permettere a terzi di proporre alternative.
Ma c’è un prezzo da pagare: il trasferimento del controllo reale, la possibilità che le tariffe aumentino per coprire il ritorno economico dell’investitore, e la dipendenza del Comune da un contratto che vincolerà la città per decenni.
Nei fatti, il cittadino diventerà utente pagante di ciò che finora era servizio pubblico.
E chi garantirà che ogni promessa contenuta nel piano si realizzi nei tempi e nei modi stabiliti?»
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