Il gip del tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di quattro persone coinvolte nell’omicidio di Angelo Castronovo, bracciante agricolo palmese di 65 anni, ucciso a colpi di pistola la sera del 31 ottobre 2022 nelle campagne tra Palma di Montechiaro e Licata. A processo finiscono il presunto killer e quelli che sono ritenuti i fiancheggiatori: Giuseppe Rallo, 33enne di Licata, accusato di essere l’esecutore materiale dell’agguato, ma anche altri tre imputati, Angelo, Giuseppe e Francesco Azzarello, a cui viene invece contestato il reato di favoreggiamento e, in particolare, l’aver manomesso alcune telecamere sul luogo del delitto.
La prima udienza del processo si celebrerà il prossimo 18 novembre davanti la prima sezione della Corte di assise di Agrigento. I familiari della vittima, la moglie e i figli, si sono costituiti parte civile. L’omicidio di Angelo Castronovo è da inquadrarsi nella faida tra due famiglie palmesi, i Rallo e gli Azzarello, tristemente caratterizzata da tre omicidi nel corso degli anni: quello di Enrico Rallo, ucciso nel 2015 con tre colpi di pistola di fronte un bar del centro di Palma, e quello di Salvatore Azzarello, ammazzato nel 2017 in contrada Burraiti mentre stava manovrando un trattore.
La figura di Angelo Castronovo è centrale in entrambi gli omicidi: sarebbe stato lui a fornire indicazioni essenziali per gli agguati. Enrico Rallo, quella sera, aveva appuntamento proprio con Angelo Castronovo. Lo stesso, quasi due anni più tardi, avrebbe rivelato ad Ignazio Rallo, fratello di Enrico, dove si trovasse Salvatore Azzarello. Castronovo era stato arrestato nell’operazione “Switch off” che aveva fatto luce proprio sulla faida di Palma di Montechiaro. Il 31 ottobre 2022, nemmeno otto mesi dopo essere stato scarcerato, è stato freddato con cinque colpi di pistola in contrada “Cipolla”.

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