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Home » top3 » Dopo la morte di Marco Chiaramonti parte la petizione: “Basta croci sull’asfalto”

Dopo la morte di Marco Chiaramonti parte la petizione: “Basta croci sull’asfalto”

22 Settembre 2025
in top3, Cronaca
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Agrigento piange Marco Chiaramonti: muore in scooter dieci anni dopo il fratello

Ora una petizione per chiedere strade sicure: “Non vogliamo altre croci sull’asfalto”

Strade assassine, Agrigento si interroga dopo la morte di Marco Chiaramonti

Parte una petizione: “Non vogliamo altre croci sull’asfalto”

Un’altra vita spezzata, un’altra famiglia travolta dal dolore, un’altra comunità sotto choc. La morte di Marco Chiaramonti, istruttore di tennis di 50 anni, rimasto vittima di un incidente in scooter lungo il viale Emporium di San Leone, non è solo l’ennesima tragedia che si abbatte su Agrigento: è il simbolo di una città che da anni convive con un’emergenza mai affrontata, quella delle strade dissestate.

Chiaramonti, molto conosciuto e stimato per il suo impegno sportivo, ha perso il controllo del mezzo ed è finito contro un albero. Non è escluso che lo schianto possa essere stato provocato da una buca mai riparata. Una fatalità che riapre ferite mai chiuse: dieci anni fa, in circostanze simili, morì anche il fratello Gabriele.

La denuncia delle associazioni. La tragedia ha acceso i riflettori sul tema della viabilità cittadina. È partita una petizione popolare per chiedere un piano immediato di manutenzione straordinaria delle strade urbane ed extraurbane, la gestione trasparente dei fondi pubblici e un canale ufficiale per le segnalazioni dei cittadini.

«Non si può parlare di Capitale italiana della Cultura 2025 – scrivono i promotori – se le vie restano trappole mortali. La sicurezza è un diritto: non vogliamo altre croci sull’asfalto».

A sostegno della mobilitazione arrivano anche i dati di bilancio. Secondo le associazioni del progetto civico “Tutti insieme per una città normale”, a fronte di oltre 1,7 milioni di euro disponibili e vincolati per la manutenzione delle infrastrutture viarie e della rete idrica, il Comune avrebbe destinato le somme a spese ammesse ma marginali – segnaletica, transenne, nuove auto per la viabilità – senza intervenire sul vero problema: le buche che rendono ogni giorno pericolosi gli spostamenti.

L’esposto in Procura a firma dell’Associazione Nuovo Millennio. Per questa ragione, il coordinamento ha presentato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti, alla Prefettura e all’ANAC per chiedere accertamenti su eventuali responsabilità amministrative e politiche.

La morte di Marco Chiaramonti, ricordato da tutti come un uomo solare e un maestro generoso, diventa così anche un monito: la città non può più permettersi di voltarsi dall’altra parte. Agrigento piange un suo figlio, ma ora pretende risposte concrete.

L’incidente è avvenuto sabato sera, lungo viale Emporium, nel quartiere balneare di San Leone. Marco era in sella al suo scooter quando, per cause ancora in corso di accertamento, ha perso il controllo del mezzo ed è finito contro un albero. Non si esclude che a provocare lo schianto possa essere stata una buca o un improvviso malore.

I soccorsi del 118 sono intervenuti immediatamente, ma per lui non c’è stato nulla da fare. Sul posto anche le forze dell’ordine, che hanno effettuato i rilievi.

Il ricordo di una comunità

La notizia ha gettato nello sconforto il mondo dello sport agrigentino. Marco Chiaramonti era un punto di riferimento per i giovani: insegnava tecnica, ma soprattutto passione e disciplina. «Era una persona solare, piena di entusiasmo, sempre disponibile ad aiutare tutti» raccontano i colleghi del Tennis Club Caltanissetta, con cui aveva collaborato.

Anche le istituzioni hanno voluto esprimere cordoglio. Il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, ha proclamato il lutto cittadino: «Era un figlio della nostra città, un professionista amato e stimato. La sua scomparsa lascia un vuoto enorme».

La nota di cordoglio di AgrigentoOggi

La nostra redazione si unisce al dolore della famiglia con un pensiero affettuoso per Marco. Era uno che amava la vita e la viveva con intensità. Una persona positiva, mai sui social si è lasciato andare a piagnistei per la sua città che amava. Sono proprio le persone così, piene di energia e capaci di godere ogni attimo, che spesso vanno via troppo presto. Ma anche perché hanno vissuto davvero, lasciando il segno.

Non a caso oggi di Marco parlano tutti: non c’è chi non lo conoscesse e chi non abbia parole di stima e considerazione per questo eterno ragazzo. Un uomo che resterà nella memoria di Agrigento per il suo sorriso e per la sua capacità di trasmettere gioia.

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