Cinque delle 24 persone coinvolte nelle due maxi inchieste antidroga denominate “Zefiro” e “Levante”, entrambe condotte sul campo dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, guidati dal tenente colonnello Vincenzo Bulla, hanno chiesto di patteggiare la pena. È quanto emerso dalla prima udienza preliminare celebrata, questa mattina, davanti il giudice del tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino. In realtà, un passaggio “a vuoto” dovuto ad alcuni vizi di notifica che hanno imposto il rinvio al prossimo 25 novembre. Le richieste di patteggiamento riguardano: Domenico e Nicola Cucina, 58 e 35 anni, di Lampedusa; Davide Miotti, 40 anni, di Genova; Dario Giardina, 44 anni, di Favara e Celestino Lepredoro, 54 anni, di Lampedusa. Sarà il giudice a dover valutare ed eventualmente ratificare l’accordo tra le parti.
Il pubblico ministero della Procura di Agrigento, Giulia Sbocchia, ha chiesto 24 rinvii a giudizio. I soggetti coinvolti sono: Giovanni Blandina, 83 anni, di Lampedusa; Jacopo Blandina, 35 anni, di Lampedusa; Antonino Di Maggio, 61 anni, di Lampedusa; Sana Sarr, 68 anni, del Senegal; Waly Sarr, 39 anni, del Senegal; Mbaye Ibrahima, 46 anni, del Senegal; Vincenzo Alessio Lo Verde, 36 anni, di Lampedusa; Vincenzo Barbera, 32 anni, di Lampedusa; Tony Sparma, 22 anni, di Lampedusa; Nicola Minio, 47 anni, di Ancona; Gningue Lo Doudon, 34 anni, del Senegal; Dario Giardina, 44 anni, di Agrigento residente a Favara.
Ed ancora: Francesco Romano, 47 anni, di Catania; Marco Consiglio, 45 anni, di Gioiosa Marea; Salvatore De Battista, 50 anni, di Lampedusa; Domenico De Battista, 33 anni, di Lampedusa; Domenico Cucina, 58 anni, di Lampedusa; Nicola Cucina, 35 anni, di Lampedusa; Cristofaro Romano, 26 anni, di Catania; Davide Miotti, 40 anni, di Genova; Basilio Riccardo Cardamone, 43 anni, di Cosenza; Angelo Scudellari, 42 anni, di Erice; Carmelo Fallea, 50 anni, di Favara; Celestino Lepredoro, 54 anni, di Lampedusa.
Non solo ingenti quantitativi di hashish, nel Canale di Sicilia, tramite l’utilizzo di velieri sarebbero stati trasportati verso l’Italia e altri Paese esteri ma anche grosse partite di cocaina purissima. Alcuni di questi carichi sarebbero stati persi o gettati appositamente in mare. Uno, quasi 200 chili, è stato ripescato da un’imbarcazione e portato a Lampedusa. L’ingente quantitativo di cocaina sarebbe stato smerciato nell’isola delle Pelagie, ma anche a Favara e in minima parte a Catania. “Una parte del primo carico di droga composto da 57 panetti di polvere bianca tirati su dal mare dal motopesca comandato da Antonino Di Maggio e dagli altri membri dell’equipaggio composto da tre senegalesi, e passati poi nelle mani di Salvatore Di Battista e Ignazio Blandina, è finita nelle piazze di spaccio di Favara”, scrive il giudice.
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