RIBERA. Piazza gremita e applausi convinti per la presentazione del volume Nell’isola che non c’è. Guida ai borghi fantasma di Sicilia di Beniamino Biondi, tenutasi a Borgo Bonsignore, sotto la storica Torre Littoria. Una cornice suggestiva che ha reso l’appuntamento ancora più intenso, attirando un pubblico numeroso e partecipe, segno di un crescente interesse per i temi della memoria, della ruralità e del patrimonio nascosto dell’isola.
A dare rilievo istituzionale alla serata sono stati il sindaco di Ribera Matteo Ruvolo e l’onorevole Nenè Mangiacavallo, che hanno accompagnato l’autore nel dialogo con i cittadini. Entrambi hanno sottolineato la centralità di Borgo Bonsignore come luogo simbolico: un borgo rurale che incarna la sfida della Sicilia tra passato e futuro, e che diventa scenario ideale per riflettere sul destino delle comunità abbandonate.
Il pubblico ha seguito con attenzione gli interventi, accogliendo con calore il racconto di Biondi, che nel libro propone un viaggio tra i borghi dismessi della regione. La sua scrittura, sospesa tra documentazione storica e sensibilità letteraria, descrive quei luoghi come «muri che parlano», custodi di un’identità collettiva rimossa eppure ancora viva.
La scelta del borgo come sede della presentazione ha amplificato il messaggio del volume, trasformando la serata in una vera e propria performance culturale. «Valorizzare i siti rurali è un impegno che la nostra amministrazione sente come prioritario», ha dichiarato il sindaco Ruvolo, mentre l’onorevole Mangiacavallo ha evidenziato «la potenza evocativa di un testo che mette in dialogo la Sicilia di ieri con quella di oggi».
Con questa tappa, Nell’isola che non c’è conferma il suo valore non solo come opera letteraria, ma anche come strumento di riflessione civile e culturale.
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