Confermato il carcere per altri quattro indagati della maxi inchiesta dei carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, sulle famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle. I giudici del tribunale del Riesame di Palermo hanno rigettato i ricorsi della difesa e confermato le misure cautelari nei confronti di Gaetano Licata, 42 anni di Agrigento; Alessandro Trupia, 36 anni di Agrigento; Antonino Crapa, 54 anni di Favara e Salvatore Lombardo, 37 anni, di Realmonte.
Secondo gli investigatori Licata avrebbe avuto un ruolo di vertice nella cosca di Villaseta: in particolare sarebbe stato il braccio destro del presunto boss Pietro Capraro; Trupia, è ritenuto il “capo” piazza dello spaccio e avrebbe gestito la vendita al dettaglio degli stupefacenti. Anche Crapa sarebbe coinvolto nel traffico di droga, mentre Lombardo avrebbe custodito l’arsenale.
Per gli inquirenti i clan di Agrigento/Villaseta e Porto Empedocle avrebbero stretto un’alleanza, organizzando lo spaccio di stupefacenti e mantenendo il controllo del territorio con la disponibilità di armi da guerra, tra cui un fucile mitragliatore Kalashnikov sequestrato in un terreno di Realmonte durante le perquisizioni dello scorso luglio.
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