Un viaggio letterario tra Sicilia, Sardegna ed Elba alla rassegna “Agosto d’Autore”
Ieri sera, 18 agosto 2025, Casteltermini ha ospitato una nuova tappa della rassegna “Agosto d’Autore”, dedicata all’antologia “Isole Niure” di Algra Editore. Sul palco si sono alternati Salvo Di Caro, Roberto Mandracchia e Rosario Russo, tre autori tra le voci più originali del noir mediterraneo, pronti a raccontare il progetto delle “Isole Niure”.
Ad aprire la serata, l’assessore alla cultura Carmelo Sciarrabone, che con parole sentite ha ribadito il valore delle rassegne culturali come motore di crescita e occasione di confronto autentico tra pubblico e chi scrive. Un’introduzione che ha fatto da cornice perfetta al dialogo vivace e appassionato condotto dal rodato duo composto da Michele Rondelli e Marco Vancardo, capaci – con la loro complicità e ironia – di tessere fili di conversazione che hanno divertito il pubblico e gli ospiti sul palco.
Le letture dei brani più evocativi dell’antologia sono state affidate alla voce intensa e ispirata di Federica Sciangula, che ha saputo restituire suoni, profumi e ombre di storie sospese tra realtà e leggenda, mistero e memoria.
Tre autori, mille isole narrative
Salvo Di Caro, classe 1973, originario di Agrigento, ha portato sul palco la sua esperienza di narratore premiato e direttore di rassegne crime letterarie. Dopo essersi distinto con “Un caso qualunque”, finalista al Festival GialloGarda e premiato dalla giuria del Premio Alessio Di Giovanni, Di Caro ha pubblicato “Il mio posto è altrove”, vincitore come inedito ancora al GialloGarda e semifinalista all’EtnaBook. Le sue storie, dense di atmosfere e colpi di scena, affondano nelle pieghe oscure della Sicilia e nelle zone d’ombra dell’animo umano.
Roberto Mandracchia, nato anch’egli ad Agrigento nel 1986, insegna nella scuola pubblica ma la sua scrittura varca i confini delle aule: sceneggiatore per cinema, pubblicità ed editoria scolastica, Mandracchia si è imposto all’attenzione con romanzi come “Guida pratica al sabotaggio dell’esistenza”, “Vita, morte e miracoli”, “Don Chisciotte in Sicilia” e il recente “L’implosivo”. Nei suoi racconti si respira una Sicilia visionaria ma concreta, ironica e tagliente, sempre pronta a sorprendere.
Rosario Russo, classe 1986, catanese di nascita e acese d’adozione, storico di formazione e autore poliedrico, ha fatto del giallo siciliano la sua cifra narrativa. Con “Quattordici spine” ha esordito nel romanzo poliziesco, seguito dalla raccolta “Effetti collaterali”, prima creatura della collana SiciliaNiura, e dal racconto “Impressioni di settembre” nell’antologia “Giallo Siculo”. Russo porta in scena una Sicilia fatta di carabinieri disillusi, poliziotti introversi, guardie forestali e cittadini qualunque, tutti alle prese con misteri sospesi tra cronaca e mito.
Un progetto che unisce le isole (e le storie) – “Isole Niure” è il risultato di un percorso nato dal desiderio di costruire – con la letteratura – un ponte tra le isole d’Italia, superando distanze geografiche e culturali. Dieci autori e nove racconti, ognuno uno scrigno di voci e paesaggi: dalle spiagge luminose dell’Iglesiente alle calette selvagge del Nuorese, dai borghi avvolti nella nebbia dell’entroterra agrigentino fino ai centri barocchi dei monti Erei. E poi Carloforte e Ortigia, isole nell’isola, narrate nelle loro mille contraddizioni e suggestioni.
Al centro delle storie il male che si insinua tra le pieghe della quotidianità, le superstizioni antiche, le vendette familiari, i delitti irrisolti, le sparizioni che sanno di salsedine e mistero arabo. Una narrazione corale che restituisce la complessità e la ricchezza del Mediterraneo: ogni storia una tessera di un mosaico unico, ogni autore una voce che risuona e si fonde alle altre.
Una serata che è viaggio e approdo – L’incontro di Casteltermini, accolto con grande interesse dagli spettatori attenti e partecipi, è stato più di una semplice presentazione: un invito a viaggiare tra le pagine e le isole, a riconoscersi nei personaggi e nelle atmosfere, a lasciarsi sorprendere dalla varietà di un Sud che sa essere antico e moderno, malinconico e ironico, inquieto e accogliente.
Così, la rassegna “Agosto d’Autore” ha offerto ancora una volta uno spazio di dialogo fertile, in cui lettori, autori e interpreti si sono incontrati attorno al potere delle storie.
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