Il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso di una giovane professoressa della provincia di Agrigento, ha stabilito che la riserva di posti per i docenti spetta anche a chi ha svolto il servizio civile nazionale. S.T., di 38 anni, aveva partecipato a un concorso per l’assunzione del personale docente nella scuola di primo grado. Al momento della presentazione della domanda, l’agrigentina aveva dichiarato di aver svolto il servizio civile nazionale chiedendo il riconoscimento della relativa riserva di posti. L’ufficio scolastico regionale del Veneto non ha riconosciuto però tale riserva, precludendo alla professoressa l’utile inserimento in graduatoria. L’amministrazione ha interpretato la normativa in modo restrittivo, ritenendo che la riserva fosse applicabile esclusivamente ai candidati che avessero svolto il servizio civile universale, non tenendo conto del servizio civile nazionale.
La docente, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Giuseppe Gatto, ha proposto ricorso al Tar Lazio chiedendo l’annullamento, previa sospensione, dei provvedimenti impugnati. I legali hanno sostenuto la sostanziale equiparabilità tra i due tipi di servizi, sottolineando come negare tale equiparazione avrebbe significato creare una disparità di trattamento ingiustificata tra chi ha prestato servizi di pari valore formativo e sociale. Il Tar Lazio ha accolto le tesi difensive degli avvocati Rubino, Impiduglia e Gatto. Con apposita ordinanza, ha, infatti, stabilito che l’amministrazione scolastica deve riesaminare la posizione della ricorrente, tenendo in debito conto e riconoscendo il suo diritto alla riserva di posti in virtù del servizio civile nazionale che ha svolto.
La 38enne agrigentina potrà così ottenere il riesame della propria posizione e l’utile inserimento in graduatoria. “Questo provvedimento non solo tutela la singola docente, ma crea un importante precedente giurisprudenziale, confermando che nei pubblici concorsi la riserva non può essere limitata a chi ha prestato il servizio civile universale ma va riconosciuta anche a chi ha prestato il servizio civile nazionale”, hanno detto gli avvocati.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
