Tre migranti risultano dispersi dopo che si sono gettati in mare nel disperato tentativo di farsi notare da un’imbarcazione molto lontana dal barchino sul quale viaggiavano. A raccontarlo, dopo il soccorso dei militari della motovedetta Cp322 della Guardia costiera, una volta giunti all’hotspot di Lampedusa, sono i 50 migranti salvati nel Canale di Sicilia.
Il gruppo, composto anche da 12 donne e 3 minori originari di Congo, Camerun, Costa d’Avorio, Gambia, Guinea e Senegal, ha raccontato che, durante la navigazione, alla vista di un peschereccio, i tre giovani hanno deciso di gettarsi in mare e provare ad avvicinarsi per farsi notare ed essere tutti soccorsi. Subito dopo lo sbarco a molo Favarolo di Lampedusa, una bambina è stata portata al Poliambulatorio perché disidratata.
I migranti sono partiti con un barchino di 6 metri da El Amra in Tunisia, pagando 400 euro a testa. Prima di loro, la motovedetta V1307 della Guardia di finanza ha soccorso 17 tunisini, tra cui 4 donne e 5 minori, che hanno dichiarato di essere salpati da Sfax, pagando 600 euro a testa per il viaggio verso le coste Italiane.
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