I folli del “Crazy Rally” fa tappa ad Agrigento: scooter 50cc, voglia di libertà e una lezione di vita
AGRIGENTO – Arrivano rombando piano, ma con tenacia. Carichi di zaini, ricambi, mappe e spirito d’avventura. Sono i protagonisti del Crazy Rally, l’impresa che ogni anno attraversa l’Italia – da nord a sud, fino a Pachino, all’estremità della Sicilia – rigorosamente in sella a scooter 50cc a miscela, senza assistenza né comfort, ma con una gran voglia di libertà.
In questi giorni, il Rally ha fatto tappa ad Agrigento. Pernottamento, una visita alla Valle dei Templi e poi di nuovo in marcia, tra paesaggi, curve e imprevisti. «Agrigento è sempre bella, un piacere tornarci», hanno detto, stanchi ma sorridenti, gli avventurosi partecipanti.
Il regolamento è semplice: solo scooter 50cc e miscela fatta a mano. Mezzi che sembrano usciti da un’altra epoca, eppure capaci di affrontare anche 350 chilometri al giorno. Tra le pieghe di questa sfida c’è un messaggio forte e attualissimo: non serve la velocità per arrivare lontano.
Francesco Ambrosini, Simone Di Nucci e Davide Correale, partiti da Biella, sono i volti italiani dell’impresa. Con loro, due amici ungheresi: Tamási Dániel e Tamas Hettinger. A bordo di autentici cimeli come un Piaggio Scarabeo del 1999, un’Aprilia Rally del 1994 e un Piaggio NRG del 2001, attraversano l’Italia con lentezza, ma anche con determinazione.
Non si tratta di un evento sportivo organizzato, ma di una tradizione che si rinnova ogni anno, fatta di libertà e spirito di gruppo. Un rito collettivo, fuori dai radar, che diventa una lezione di vita per tutti noi.
In un’epoca in cui ci spaventano mille chilometri in macchina, questi ragazzi ci ricordano che spesso ci facciamo problemi per nulla, per piccole “cose” che ci sembrano enormi solo perché abbiamo perso il gusto del tempo. Il tempo da vivere, non da rincorrere. Il tempo delle cose fatte con calma, del viaggio come esperienza, non come ostacolo da superare in fretta.
Il Rally “folle” è anche questo: una provocazione gentile a rimettere in discussione le nostre priorità, a lasciarci sorprendere dalla strada, a rallentare. Perché la libertà è spesso a due tempi, su uno scooter carico di valigie e sogni. E parte da lì, dal coraggio di partire anche quando sembra impossibile.
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