Sono stati fissati per lunedì 21 luglio gli interrogatori dei quattro licatesi arrestati nel corso dell’operazione della Dda di Palermo e della squadra mobile di Agrigento dopo il maxi sequestro di armi e droga. Domenico Cusumano, 54 anni, e il figlio Rosario di 26, finiti entrambi in carcere con l’accusa di detenzione illegale di armi e munizioni, verranno sentiti, dal gip, alla Casa circondariale Pasquale Di Lorenzo di Agrigento. Stessa cosa per Carmelo Marino, di 45 anni, anche lui in cella per traffico di sostanze stupefacenti. A tutti loro, nell’inchiesta della Dda, viene contestata anche l’aggravante dell’agevolazione dell’associazione mafiosa.
Il fratello Giacomo, di 52 anni, trovato in possesso di marijuana e posto agli arresti domiciliari, verrà interrogato invece, sempre lunedì mattina, in tribunale. I due Marino sono difesi dall’avvocato Gaspare Lombardo. Nel procedimento, che ipotizza anche l’esistenza di un traffico di droga e di armi, ci sono altri 4 indagati a piede libero, fra cui una donna. Giovedì, fra Licata e Canicattì, sono state fatte numerose perquisizioni.
I poliziotti hanno sequestrato: 7 pistole di cui due a salve, un fucile, due carabine, alcuni chili di polvere da sparo, circa 10.000 munizioni di vari calibri, denaro contante per complessivi 46.000 euro, quasi 3 chili di hashish, 283 grammi di cocaina, quasi 200 grammi di marijuana e un orologio Rolex. I soldi, in particolare, erano in divisi in tre mazzette e messi sotto vuoto. La quasi totalità della droga è stata rinvenuta all’interno della canaletta passa cavi nel quartiere “Bronx” in una stanza dei contatori dell’energia elettrica nell’area condominiale di una palazzina.
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