AGRIGENTO – Una riflessione sull’identità democratica, sospesa tra passato e presente, ha animato la serata di martedì 9 luglio al Teatro dell’Efebo. L’evento, ospitato nella cava di tufo del Giardino Botanico, ha visto in scena lo spettacolo Tutta colpa di Solone, adattamento dell’omonimo romanzo di Andrea Cirino per la regia di Giovanni Volpe.
La pièce porta sul palco l’incontro immaginario tra Niria, uomo contemporaneo, e Solone, legislatore dell’antica Atene, in un dialogo onirico che diventa specchio della società di oggi. Le tensioni civili, le derive sociali e il senso della giustizia emergono con forza tra i versi e le parole della rappresentazione, che ha saputo coinvolgere un pubblico attento e partecipe. Il cast, composto da interpreti per lo più non professionisti, ha offerto una prova generosa e credibile. Si distinguono Paolo Di Noto, nel ruolo del protagonista, per intensità e controllo vocale; il giovane Gioele Amato, che interpreta il servo di Solone con naturalezza e presenza scenica; e Daniele Fronda, nel ruolo di Zarcone, già affidato nelle prime repliche a Giovanni Moscato, cui va riconosciuta una costruzione iniziale solida e convincente. Tra le interpretazioni più incisive, merita una menzione Nicola Puleo, nel ruolo di Cannella. La sua prova attoriale si distingue per una presenza scenica solida e una recitazione capace di restituire al personaggio una dimensione concreta e credibile. Cannella, figura ambigua e sfaccettata, trova in Puleo un interprete attento alle sfumature.
Sul palco si sono alternati: Franco Bruno (Solone), Gioele Amato (servo di Solone), Paolo Di Noto (Niria), Marcella Lattuca (Luisa), Nicola Puleo (Cannella), Daniele Fronda (Zarcone, già interpretato da Giovanni Moscato nelle prime repliche), Rosa Maria Montalbano (Madre), Pippo Crapanzano (Papalù), Gero Galvano (Zio Lollò).
Musiche originali di Angelo Sanfilippo, regia di Giovanni Volpe con il supporto di Chiara Gervasi, produzione esecutiva di Caterina Montalbano.
L’iniziativa, promossa dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Agrigento, dalla sezione distrettuale di Palermo dell’ANM, e dal Libero Consorzio Comunale, ha confermato il ruolo centrale della cultura nella costruzione di una cittadinanza consapevole.come strumento di crescita e consapevolezza civica.
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