Il Tribunale di Agrigento, presieduto da Alfonso Malato, in accoglimento della richiesta dei difensori, tra gli altri l’avvocato Monica Malogioglio, ha prosciolto per intervenuta prescrizione 15 imputati finiti a processo nell’ambito dell’inchiesta su un giro di prostituzione di ragazze cinesi a Licata, Como e altri centri del Nord Italia. Le accuse erano di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione e della permanenza illegale in Italia di ragazze. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della Compagnia di Licata tra il 2013 e il 2014, prendendo spunto da alcune segnalazioni di cittadini licatesi. L’attività di prostituzione sarebbe stata gestita da un licatese e da un cittadino cinese.
Le ragazze arrivavano dal loro Paese, e nei primi tempi si sono prostituite in un’abitazione di Licata. Successivamente si sono spostate in Lombardia e alcuni sono rimasti in Italia mettendo in piedi dei matrimoni fittizi. La difesa, nel corso del processo, ha presentato una memoria dimostrando che la condotta, che i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, ritenuta ancora attuale, in realtà si era interrotta nel marzo di undici anni fa. Tra la ricostruzione all’interno dell’appartamento è stata accertata la presenza di donne di origine asiatica e, da un controllo effettuato, e vennero ritrovati diversi prodotti, confermando chiaramente ai militari dell’Arma che all’interno si svolgesse un’intensa attività sessuale.
Inoltre, dalle intercettazioni telefoniche è emerso che, a seguito dell’intervento dei carabinieri a Mariano Comense, le donne di nazionalità cinese avevano lasciato l’immobile. Pertanto, dall’attività di indagine si evince che, in data 13 marzo 2014, l’associazione finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione di donne cinesi era di fatto cessata. Il tribunale di Agrigento, a seguito dell’audizione della testimonianza di un investigatore della Tenenza dei Carabinieri di Licata, che aveva condotto le indagini, ha accolto l’eccezione della difesa e dichiarato la prescrizione del reato per tutti gli imputati.
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