Due dei tre membri della Commissione esaminatrice erano politici in carica, rispettivamente assessore e consigliere comunale, la cui presenza ha così pregiudicato le garanzie di imparzialità necessarie a garantire il rispetto della par condicio tra i partecipanti. Il Tar di Palermo ha annullato il concorso pubblico per sette posti di tecnico sanitario di radiologia medica, bandito dall’Asp di Agrigento nel 2022. Gli atti sono stati trasmessi sia alla Corte dei Conti, per un possibile danno erariale, ma soprattutto alla Procura di Agrigento per le opportune valutazioni. La vicenda nasce dal ricorso avanzato da sei candidati risultati non idonei alla prova scritta.
I sei, affidandosi agli avvocati Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Giuseppe Gatto, hanno proposto un ricorso volto ad ottenere l’annullamento, previa sospensione, di tutti gli atti posti in essere dalla Commissione di concorso. Ed è così che è stato rilevato come sia il commissario che il presidente della commissione esaminatrice (Antonio Nobile e Angelo Trigona) fossero in quel momento politici in carica. Il primo come consigliere comunale a Ravanusa ed il secondo come assessore a Licata. Una circostanza – secondo quanto sollevato dagli avvocati – che farebbe configurare la “palese illegittimità della composizione della Commissione esaminatrice”.
Il Tar Palermo, condividendo la tesi degli avvocati, ha annullato il concorso rilevando che “i ruoli politici ricoperti da due dei tre commissari della procedura selettiva di cui si discute non consentono di escludere che la titolarità della loro carica politica, svolta in costanza dello svolgimento del concorso, possa aver interferito con il regolare svolgimento della procedura, pregiudicando le garanzie di imparzialità necessarie a garantire il rispetto della par condicio tra i partecipanti, considerato anche il ristretto numero dei commissari e il limitato ambito territoriale dell’Asp di Agrigento”. I giudici, inoltre, hanno condannato l’Asp di Agrigento al pagamento di 3 mila euro.
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