Dopo la lettura della sentenza per alcuni giorni si è reso irreperibile. I carabinieri della Compagnia di Canicattì lo hanno scovato, bloccato e arrestato. Un operaio quarantatreenne, residente a Grotte, in atto sottoposto al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie e dai figli minori, è stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione, poiché riconosciuto responsabile dei reati di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia in danno della coniuge.
Al processo dinnanzi al tribunale di Agrigento la vittima si è costituita parte civile. L’imputato, è stato, altresì, condannato, a risarcire la donna per i danni conseguenti alla sua condotta violenta. L’uomo, per alcuni anni, avrebbe vessato e maltrattato la moglie, costringendola ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà. E lo avrebbe fatto minacciandola. Tanti e circostanziati gli episodi in cui l’operaio avrebbe tenuto una condotta da marito-padrone.
Proprio dopo questi episodi la vittima, temendo per l’incolumità fisica della stessa e dei figli, trovò il coraggio di dire basta. Il 43enne, in seguito alla sentenza di condanna, è stato rintracciato dai militari dell’Arma, che gli hanno notificato il decreto di carcerazione emesso dalla Procura di Agrigento, e dopo le formalità di rito accompagnato alla Casa circondariale di contrada “Petrusa”, per scontare la pena.
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