Un prodotto da infilare sotto il labbro, niente combustione e un impatto percepito come “più leggero”: lo snus è arrivato da tempo oltre la Scandinavia e, secondo diversi rapporti, continua a guadagnare terreno fra chi cerca alternative al tabacco fumato. Ma che cos’è davvero, perché se ne parla tanto e quali sono i dati più recenti sul suo uso?
La parola “snus” richiama subito i paesi nordici e, più in generale, l’universo dei prodotti senza fumo. Ma questa polvere di tabacco umido racchiusa in piccole bustine può davvero rappresentare una svolta rispetto alla sigaretta? In questo articolo, vediamo quali sono gli Snus Effetti e scopriamo cosa c’è di nuovo dietro questa tendenza che sta spopolando anche in Agrigento.
Origini scandinave e come funziona
Lo snus nasce in Svezia più di due secoli fa. Viene preparato con tabacco macinato, acqua, sale e aromi naturali, poi confezionato in piccole porzioni simili a mini-bustine da tè. Si inserisce sotto il labbro superiore dove rilascia nicotina per 30-40 minuti, senza produrre fumo né cenere. Il prodotto è legale soltanto in Svezia all’interno dell’Unione Europea, mentre la vendita resta vietata negli altri Stati membri; tuttavia, la circolazione online e i flussi turistici ne hanno diffuso la notorietà anche altrove.
Nel 2024, il 22% degli uomini e il 10% delle donne svedesi tra 16 e 84 anni dichiaravano di usare snus ogni giorno, con un balzo soprattutto fra le giovani donne (dal 3% del 2018 al 18% del 2024). Questi numeri spiegano perché il modello svedese attiri l’attenzione quando si parla di strategie “smoke-free”.
Perché molti lo vedono come alternativa al fumo
Chi sceglie lo snus lo fa, in genere, per tre ragioni principali:
- Assenza di combustione. Non bruciando tabacco, si evitano catrame e monossido di carbonio, principali responsabili del danno polmonare legato alle sigarette.
- Praticità d’uso. Le bustine possono essere usate quasi ovunque e non lasciano odori persistenti.
Molti osservatori collegano il boom dei prodotti “oral nicotine” a un contesto più ampio. Un’analisi di Goldman Sachs prevede che nel 2025, negli Stati Uniti, il volume di consumo di prodotti a nicotina senza fumo, snus compreso, supererà per la prima volta quello delle sigarette combustibili. Questo trend spinge le aziende a investire in nuove linee di pouches, spesso senza tabacco, mentre i fumatori in cerca di riduzione del rischio valutano l’opzione “bustina”.
Cosa dice la ricerca sui rischi
La letteratura scientifica sullo snus non è monolitica. Diversi studi epidemiologici condotti in Svezia indicano che l’uso abituale non comporta l’aumento di tumori polmonari tipico del fumo; restano però sotto osservazione effetti su metabolismo e sistema cardiovascolare. Una revisione di coorte pubblicata nel 2025 su Harm Reduction Journal ha segnalato variazioni di pressione sanguigna e lipidi dopo 12 settimane di sospensione da snus, suggerendo la presenza di impatti fisiologici legati alla nicotina, sebbene inferiori a quelli riscontrati nei fumatori tradizionali.
È bene ricordare che la nicotina, pur in assenza di combustione, crea dipendenza. Inoltre, l’Autorità svedese per la sanità pubblica riporta che il 5,4% della popolazione svedese fuma ancora ogni giorno, segno che snus e bionde convivono e non sempre l’uno sostituisce l’altro.
Regolamentazione e tendenze di consumo nel 2025
In Europa la vendita di snus rimane vietata dal 1992 (eccezione: Svezia), ma il dibattito si è riacceso dopo l’ondata di pouches senza tabacco. Alcuni Paesi, Italia inclusa, consentono solo prodotti privi di tabacco, tassati come “sostanze assimilate”. Al Parlamento Europeo si discute se includere lo snus nelle future direttive sui prodotti a rischio ridotto, ma non esiste ancora una linea comune.
Oltre Atlantico, i dati sulla popolazione giovanile alimentano l’attenzione delle agenzie regolatorie: uno studio su 10 146 studenti di seconda e quarta superiore ha mostrato che l’uso di nicotine pouch è salito dal 3% nel 2023 al 5,4% nel 2024, con aumento del doppio consumo pouches + e-cig.
Un quadro così dinamico pone sfide al legislatore, che deve bilanciare libertà di scelta degli adulti, tutela dei minori e obiettivi di salute pubblica. In assenza di fumo attivo, lo snus elimina molte sostanze tossiche della combustione, ma la comunità scientifica continua a monitorare
- Eventuali collegamenti con malattie cardiovascolari (gli studi sono ancora divergenti).
- Ruolo come “porta d’ingresso” alla nicotina fra i più giovani, specie dove pouches aromatizzate sono facilmente reperibili.
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