Agrigento, emergenza idrica: Micciché convoca riunione urgente all’Aica
Se c’è una certezza nella vita agrigentina, è che prima o poi un tubo esploderà. E puntualmente, anche questa volta, la città si è svegliata con l’ennesima emergenza: l’asfalto sollevato, acqua e fango ovunque, una strada trasformata in un piccolo torrente improvvisato. Il tutto a pochi passi dalla scalinata della Posta Centrale e dalla Questura, perché se proprio deve succedere, che almeno sia in grande stile.
A coordinare le operazioni non uno, ma ben due esponenti di polizia: il questore Tommaso Palumbo e il vicario Carlo Mossuto, intervenuti insieme agli agenti delle Volanti per chiudere il traffico nel tratto iniziale di via Imera e in direzione piazzale Rosselli. La viabilità? Un caos totale, perché quando l’acqua decide di invadere le strade, il codice della strada diventa un optional.
Intanto, tra sopralluoghi e decisioni urgenti, il sindaco Franco Micciché ha ribadito la sua linea: “Voglio subito i lavori, se possibile già domani mattina!”. Ma non solo. Chiederà di spostare gli interventi previsti per Bonamorone direttamente su piazza Vittorio Emanuele, perché – e qui la logica non fa una piega – non avrebbe senso rattoppare oggi per poi dover rifare tutto a breve. Il comandante della polizia municipale attende di capire l’ampiezza degli scavi prima di ridefinire la circolazione stradale, che nel frattempo è affidata alla speranza e alla pazienza degli automobilisti.
La verità, tuttavia, è più profonda di un semplice tubo rotto: prima Girgenti Acque, poi Aica, hanno accumulato un buco di oltre 20 milioni di euro e non riescono più a comprare acqua da Sicilia Acque, privatizzata dalla Regione Siciliana. E così, tra siccità, invasi vuoti e cittadini che non pagano, il problema resta sempre lo stesso: non acquistano acqua, quindi non possono distribuirla. Ma intanto, per oggi, il problema si chiama “condotta esplosa”. Il prossimo appuntamento? Alla prossima rottura. Leggi anche: Agrigento, emergenza idrica: Micciché sul posto, riparata la rottura
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