Taobuk 2025, dialogo europeo con vista sul Mediterraneo
Palermo – A settant’anni esatti dalla Conferenza di Messina, che pose le basi per la nascita dell’Unione Europea, la Sicilia torna a ospitare un grande appuntamento simbolico e politico. Dal 18 al 20 giugno, Taormina si prepara ad accogliere ministri, rappresentanti dei 27 Stati membri dell’Ue e dei Paesi candidati all’adesione. Un ritorno al dialogo tra Mediterraneo e Bruxelles, che si tradurrà in tre giorni di incontri e dibattiti all’interno del festival Taobuk, diretto da Antonella Ferrara.
«Da qui bisogna ripartire per un futuro dell’Europa fondato su pace, libertà e crescita» – ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo in videocollegamento alla presentazione ufficiale delle celebrazioni. Un evento promosso dalla Regione Siciliana, insieme al Ministero, TaoArte e i Comuni di Messina e Taormina.
Difesa comune, sicurezza, stabilità dei Balcani, relazioni transatlantiche e Mediterraneo allargato: questi i temi sul tavolo, che aprono una nuova stagione di confronto sull’identità e il ruolo geopolitico dell’Europa. «Serve uno slancio riformatore – ha aggiunto Tajani – perché da Messina partì un percorso che oggi rischia di rallentare».
Sulla stessa linea anche il presidente della Regione Renato Schifani, che ha sottolineato come «in uno scenario così instabile, non possiamo più dare per scontato nemmeno l’appoggio della Nato. La cultura e il dialogo sono strumenti fondamentali per rafforzare i nostri legami con l’Europa».
Durante il festival verrà proiettato anche il cortometraggio storico “Koinè” di Costanza Quatriglio, con immagini dell’Archivio Luce. L’obiettivo, come ha spiegato la stessa Antonella Ferrara, è quello di «riportare il Mediterraneo al centro del progetto europeo, perché è da qui che si costruisce un’identità comune». Il festival affronterà anche il delicato rapporto tra equilibri politici e ruolo culturale delle periferie d’Europa, con la Sicilia in prima linea come ponte tra nord e sud.
Taobuk 2025 si annuncia dunque come un appuntamento di peso per la diplomazia culturale europea, capace di intrecciare passato, memoria e visione strategica
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