FAVARA. È arrivato il giorno della verità. Al “Giovanni Bruccoleri” va in scena lo spareggio salvezza tra CastruFavara e Licata: una gara secca, senza appello, con in palio la permanenza in Serie D. Fischio d’inizio alle ore 16.00, stadio sold out e tensione alle stelle.
Per i padroni di casa basta anche un pari dopo i supplementari, in virtù del miglior piazzamento in classifica. Per il Licata, invece, c’è un solo risultato utile: la vittoria. Tutto in novanta minuti – o poco più – per evitare il baratro dell’Eccellenza.
A Favara l’attesa si taglia col coltello: il popolo gialloblù è pronto a spingere i propri beniamini con cori e passione. A guidare la squadra, il tecnico Tino Longo, che ha ridato ordine e compattezza a un gruppo che sembrava destinato al tracollo. “Servirà la gara perfetta, con il cuore in campo e la testa lucida fino all’ultimo secondo”, ha dichiarato il DS Infantino, lanciando un messaggio chiaro al gruppo.
Ma il Licata non starà a guardare. Le “Aquile”, allenate da Romano, si giocano tutto lontano dalle mura amiche, dopo aver perso il vantaggio campo nell’ultimo turno contro la Nissa. È stata la ventesima sconfitta stagionale – record negativo condiviso solo con il Locri – che ha costretto i gialloblù a giocarsi la pelle in trasferta.
Nonostante la posizione scomoda, la piazza si è stretta attorno alla squadra. Gli ultras licatesi hanno lanciato un appello a gran voce: uno striscione sul ponte Federico II ha invitato i tifosi a raggiungere Favara in massa per sostenere i propri colori.
A confortare il Licata c’è il dato statistico: i due precedenti stagionali contro il CastruFavara sono favorevoli, con gli uomini di Infusino – ex di turno – mai capaci di battere i licatesi. In più, i padroni di casa non vincono da inizio marzo (in trasferta a Locri), mentre al “Bruccoleri” l’ultimo sorriso risale addirittura a gennaio contro l’Acireale.
È una sfida senza un domani, carica di pathos e significato. Una battaglia sportiva per evitare la retrocessione e salvare l’onore di due piazze che meritano ben altri palcoscenici.
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