L’ultima volta che volevo votare, e non potevo farlo, avevo ancora 17 anni. La stessa sensazione l’ho provata in questi ultimi giorni ma ora di anni ne ho 60. Anche questa volta avrei voluto votare per l’elezione del nuovo Presidente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento e per il suo consiglio ma non ho potuto. Quando ero ancora minorenne una legge mi ha impedito di votare perché ero ritenuto ancora non pienamente consapevole di cosa fosse meglio per il mio futuro. Ora, che ho sessanta anni, un’altra legge mi ha impedito di votare e questa volta non so perché. Lavoro, ho una famiglia, delle figlie, eppure una legge, ancora una volta, mi ha impedito di esprimere la mia volontà su chi dovrà decidere il futuro del territorio in cui sono nato ed in cui ho deciso di restare, nonostante mille perplessità.
Ogni giorno, molti di noi esprimono giudizi negativi su altri posti del mondo in cui la Democrazia si è trasformata e le elezioni, se ci sono ancora, sono solo una farsa. In nazioni come la Russia, l’Ungheria, la Cina, solo per citarne alcune, nuove Democrature o Autarchie ritengono che il Suffragio Universale non sia poi così importante e che si può governare anche senza un reale consenso da parte del popolo. Sembra si tratti di luoghi molto lontani da noi ed invece ti ritrovi in Italia, in Sicilia, nella tua provincia di Agrigento, a subire un trattamento analogo, a non essere ritenuto più indispensabile per il corretto funzionamento della democrazia. Improvvisamente siamo stati declassati. Il diritto di voto non è più garantito a tutti i cittadini ma solo ad una elite composta da politici che si votano tra di loro perché per governare non hanno più bisogno di noi. E nessuno di loro si è opposto, nessuno si è stracciato le vesti, nessuno si è dato fuoco. Tutti i partiti hanno partecipato al banchetto senza un dubbio, senza un ripensamento.
Quindi abbiamo un nuovo Presidente ed un nuovo Consiglio del Libero Consorzio di Comuni di Agrigento con elezioni a cui hanno potuto partecipare in pochi: solo i consiglieri e i Sindaci dei Comuni Agrigentini. Ora anche Putin o Orban o Xi Jinping possono pensare che “tutto il mondo è paese” e che anche quei moralisti italiani, che ogni giorno hanno qualcosa da dire su cosa è e su cosa non è democrazia, non sono poi così diversi come ritengono di essere. Anche loro hanno capito che il popolo, in fondo, è meglio che del suo futuro non se ne occupi. E al diavolo Pericle ed il suo discorso agli ateniesi di 2456 anni fa!
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