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Agrigento, Venerdì Santo 2025: Tradizione, fede e Cultura si fanno strada

Nino Ravanà Di Nino Ravanà
18 Aprile 2025
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Agrigento, Venerdì Santo 2025: Tra Tradizione e Rinnovamento, La Processione Vive il Cuore della Città

Si rinnova il rito della processione del Venerdì Santo ad Agrigento è già in corso, una delle manifestazioni religiose più attese dell’anno che, come ogni anno, coinvolge la comunità agrigentina in un cammino di fede profonda. La città, con il suo centro storico che risuona di canti liturgici e il suono dei passi dei fedeli, è testimone di una tradizione che si rinnova, ma che quest’anno acquisisce una dimensione ancora più significativa.

Il Venerdì Santo 2025 si inserisce infatti nel programma di Agrigento Capitale Italiana della Cultura, un’occasione che conferisce una nuova luce alle celebrazioni religiose, integrandole in un percorso culturale che guarda al futuro, senza dimenticare le radici più profonde della comunità. La processione diurna per le vie della città, accompagnata da una partecipazione fervente dei fedeli, che quest’anno, più che mai, sono chiamati a fare un passo ulteriore verso una nuova visione della propria tradizione.

In serata, il culmine della celebrazione si avrà con la fiaccolata pasquale, una manifestazione che, ormai consolidata, continua a emozionare chiunque prenda parte a questo suggestivo rito. La Madonna Addolorata, con il suo simulacro, sarà accompagnata da un lungo corteo di fiaccole, distribuite tra i partecipanti che, con il volto illuminato dalla luce tremolante delle torce, percorreranno la via Garibaldi, uno degli assi principali del centro di Agrigento. Il rito, che da sempre segna la conclusione della lunga processione serale, quest’anno si arricchisce di un valore simbolico ancora più forte, unendo la tradizione religiosa alla dimensione culturale di Agrigento 2025.

Un altro segno tangibile di questo rinnovamento è la riapertura, dopo quarant’anni, della chiesa di San Girolamo, dove sarà esposta una copia della Sacra Sindone. Un segno di speranza e di recupero del patrimonio storico-religioso che diventa parte integrante di un progetto più ampio di valorizzazione della città.

Quest’anno, dunque, Agrigento non celebra solo la Pasqua, ma celebra anche il suo posto nel futuro della cultura italiana, dove le tradizioni millenarie si intrecciano con un nuovo slancio culturale e sociale. Mentre la processione si snoda per le strade della città, il Venerdì Santo si trasforma in un’occasione per riscoprire un’identità che è capace di rinnovarsi senza mai perdere il suo legame con il passato. Il cammino di fede che attraversa Agrigento, illuminato dalle fiaccole dei fedeli, diventa anche il cammino di una città che guarda con fiducia al futuro.

Agrigento, Venerdì Santo: Tradizioni e Devozione nelle Processioni

Il Venerdì Santo ad Agrigento è una celebrazione che affonda le radici in secoli di storia e devozione. Oggi, venerdì 18 aprile 2025, la città si prepara a vivere due momenti di profonda spiritualità: la processione diurna e quella notturna, entrambe cariche di significato e partecipazione.​

La processione diurna: un cammino di fede nel cuore della città

La mattina del Venerdì Santo ad Agrigento è caratterizzata dalla tradizionale processione diurna, che vede il simulacro di Gesù Appassionato percorrere le vie del centro storico. Accompagnato da una folla di fedeli, il corteo si snoda tra le strade cittadine, attraversando piazze e vicoli, fino ad arrivare al Santuario dell’Addolorata. Qui avviene l’incontro tra il Cristo e la Madonna, un momento di grande intensità emotiva che simboleggia il dolore della Madre per la morte del Figlio. Il corteo prosegue poi verso la Cattedrale di San Gerlando, dove si celebra la Crocifissione, un rito che coinvolge profondamente la comunità. In passato, durante questo momento, il sacerdote inchiodava simbolicamente la mano del Cristo alla croce, mentre la folla esprimeva il proprio dolore con battiti ritmici sulle guance, un’usanza che testimonia la partecipazione e la sofferenza collettiva. ​Enjoy

La processione notturna: un cammino di luce e ombra

La sera, quando il sole tramonta e le luci della città si affievoliscono, prende vita la suggestiva processione notturna del Cristo Morto. Il simulacro del Cristo, custodito in una preziosa urna, viene portato in processione per le vie cittadine, seguito dalla Madonna Addolorata. Il corteo è accompagnato da canti funebri intonati dalle confraternite vestite con il tradizionale saio nero, e dal suono grave delle bande musicali. La lenta avanzata del corteo, scandita dal passo cadenzato dei portatori, crea un’atmosfera di intensa commozione e riflessione. La processione si conclude con il rientro del simulacro della Madonna nel Santuario dell’Addolorata, mentre il Cristo Morto viene riportato nella Cattedrale di San Gerlando. ​

Un patrimonio di fede e cultura

Le celebrazioni del Venerdì Santo ad Agrigento rappresentano un patrimonio culturale e religioso di inestimabile valore.Ogni anno, la città si trasforma in un palcoscenico di fede e tradizione, dove la comunità si ritrova per vivere insieme momenti di profonda spiritualità. La partecipazione alle processioni non è solo un atto di fede, ma anche un modo per mantenere vive le tradizioni e trasmetterle alle nuove generazioni. In un mondo che cambia rapidamente, eventi come questi sono un richiamo alla memoria storica e un invito a riflettere sui valori di comunità, solidarietà e speranza.​

Agrigento, con le sue processioni del Venerdì Santo, continua a essere un luogo dove la fede e la tradizione si intrecciano, offrendo a chi vi partecipa un’esperienza unica di spiritualità e cultura.​

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