Elezioni provinciali. Elezioni Provinciali: il Centrodestra Diviso e un’Alternativa Civica per Pendolino
Le elezioni provinciali in provincia di Agrigento si avvicinano, e con esse un panorama politico frammentato e incerto. Nonostante i tentativi di ricomporre le forze, il centrodestra appare più diviso che mai, con Fratelli d’Italia, Dc, Lega, Udc e Noi Moderati a sostegno di Stefano Castellino, mentre per Giuseppe Pendolino si schierano tre liste civiche ispirate da Forza Italia, Mpa, Pd e Movimento Cinque Stelle.
Le trattative politiche, tra inciampi e alleanze all’ultimo minuto, hanno chiarito poco e nulla, lasciando i cittadini e gli elettori nel dubbio su quali siano le reali motivazioni dietro le scelte dei partiti. Il panorama delle forze in campo si fa ancora più complesso, soprattutto perché i contendenti per la presidenza del Consorzio Provinciale sono due figure di centrodestra: Stefano Castellino, sindaco di Palma di Montechiaro, e Giuseppe Pendolino, sindaco di Aragona. In realtà, quest’ultimo ha ricevuto un sostegno più ampio da parte delle forze politiche tradizionali, che si sono unite per dargli una chance di vittoria, anche se non senza malumori interni.
A fronte di un’alleanza di centrodestra ancora frammentata, il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico si sono alleati in una lista civica chiamata “Insieme per la Provincia di Agrigento”, un passo che ha sollevato diverse polemiche. Il Pd, infatti, ha scelto di non presentare il proprio simbolo, in un tentativo di mantenere una certa autonomia dalle forze più centriste, mentre il Movimento Cinque Stelle ha deciso di seguire la stessa strada, presentandosi senza il simbolo ufficiale del partito. Questo ha alimentato critiche all’interno dello stesso movimento, che da sempre ha privilegiato la trasparenza nelle alleanze e le decisioni prese dalla base.
Nel frattempo, la divisione interna all’area progressista non è da sottovalutare, con diversi esponenti critici verso la decisione di allearsi con forze politiche come Forza Italia e Mpa. Le alleanze sembrano infatti più dettate dalla necessità di ottenere consensi elettorali che da un vero e proprio progetto politico condiviso. Il rischio di “inciuci” politici ha messo in difficoltà molti militanti e sostenitori del Pd e del M5S, che si aspettavano una maggiore chiarezza nelle scelte strategiche.
Le forze in campo sono rappresentate da 72 consiglieri comunali, tra cui quattro sindaci in carica: Pino Spinelli di Cammarata (Dc), Miko Cina di Bivona (Fratelli d’Italia), Vito Terrana di Campobello di Licata (Dc), e Gioacchino Nicastro di Casteltermini (Fratelli d’Italia). In totale, sono 71 i candidati per il nuovo Consiglio Provinciale, che sarà composto da 12 consiglieri. Ora, con l’avvicinarsi della data del voto, inizia ufficialmente la campagna elettorale, che non si prevede sarà la tradizionale corsa con manifesti e volantini. Quest’anno, più che mai, si punta ad arrivare direttamente nelle case dei cittadini, ma attraverso una politica che passa principalmente dalle segreterie politiche e dalle scelte fatte nelle stanze dei bottoni. Un’elezione che, tra alleanze inaspettate e divisioni interne, promette di essere più combattuta che mai.
Tutti i nomi dei candidati al Consiglio provinciale
Sono sei le liste che si sono presentate ieri all’Ufficio Elettorale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per la competizione che determinerà i nuovi componenti del Consiglio provinciale. Ecco l’elenco completo dei candidati:
Forza Azzurri:
Alessia Capozza, Giorgia Caruana, Raimondo Chiara, Antonino Costanza Scinta, Dario Curto, Giovanni Cutrera, Alessandro Grassadonia, Lorena Anna Re, Paolina Sacco, Domenico Sciolone, Dario Umberto Stornaiuolo, Filomena Jenny Termini.
Insieme per la Provincia di Agrigento:
Ambrogio Giuseppe, Bellavia Salvatore, Bonanno Giordana, Cigna Elisa, Dainotto Viviana, Ersini Salvatore, Falcone Fabio, Muratore Calogero, Pitruzzella Antonio, Sala Marianna, Vasapolli Concettina.
Uniti per Agrigento:
Antonino Amato, Filippo Campo, Elena Cannata, Silvia Coniglio, Vincenzo Costa, Giuseppe Dangelo, Agostino Droga, Alfonso Miccichè, Concetta Sacco, Ivana Terramagra, Giuliano Traina, Anna Triglia.
Fratelli d’Italia:
Bacchi Marco, Calogero Filippo Bono, Desiree Carlino, Milko Cinà, Maria Carmelina Di Leo, Simone Gramaglia, Mariella Greco, Gioacchino Nicastro, Enrica Parla, Teresa Saporito, Maria Zucchetto, Vincenzo Bonifacio.
Lega Salvini:
Elena Anselmo, Valentina Cirino, Antonino Lauricella, Elena Di Nolfo, Massimo Milazzo, Carlo Pendola, Alessandro Pitruzzella, Jenna Ortega, Salvatore Maria Domenico Scibetta, Giuseppe Sciortino.
Democrazia Cristiana:
Anna Alongi, Simona Maria Baio, Filippo Bellanca, Alessia Bongiovi, Gaspare Castronovo, Giuseppe La Felice, Marinella Notonica, Melania Nuara, Francesco Moscattino, Pellegrino Spinelli, Vito Terrana.
Inoltre, le liste sono collegate ai due candidati presidenziali: Stefano Castellino e Giuseppe Pendolino.
Elezioni provinciali: Pd-M5S e centrodestra insieme per Pendolino. Leggi anche: Coalizione sostiene candidatura Stefano Castellino alla Presidenza Provincia di Agrigento.
Si chiama l’Alternativa, è la lista presentata da consiglieri comunali del Pd e dai nove consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle in provincia di Agrigento per concorrere insieme nelle elezioni per eleggere il nuovo Presidente del Consorzio provinciale dei Comuni. Un mezzo pasticcio da parte delle forze di opposizione che vede condividere con un pezzo del centrodestra, Forza Italia ed Movimento per l’Autonomia, la decisione di offrire una chance al Sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino, che è il loro candidato alla presidenza della Provincia Regionale di Agrigento.
Una scelta che il Movimento Cinque Stelle ha maturato a Gela nel corso di un incontro a cui hanno partecipato oltre che i parlamentari all’Ars e in Parlamento, il referente regionale e alcuni referenti delle varie province siciliane, che nel territorio agrigentino sono solo due e non hanno preso parte all’assise, così come era assente il referente provinciale.
In seguito la proposta di fare una lista insieme al Pd è stata presentata ai vertici del partito della Schlein e nonostante il segretario regionale, Anthony Barbagallo, abbia dichiarato di essere contrario ad ogni forma di “inciucio” con pezzi del centro-destra, alla fine “l’inciucio” in qualche modo c’è stato, anche se solo sulla convergenza della sinistra progressista con FI ed Mpa per mettere insieme i voti e provare ad eleggere Giuseppe Pendolino.
Ma Pd e Movimento Cinque Stelle non si presentano all’appuntamento con i propri simboli, né esiste un comunicato ufficiale dei due partiti che spieghi agli attivisti e agli elettori di queste forze politiche le ragioni di queste decisione.
Il Movimento Cinque Stelle che ha spesso coinvolto in provincia di Agrigento i propri iscritti, anche online, per decidere con loro la linea politica e le alleanze, in questa occasione non ha sentito la base.
Il Pd agrigentino che nella Città dei Templi sta provando a mettere insieme le forze progressiste per realizzare un comune programma ed individuare un candidato Sindaco, non ha finora spiegato (neppure alle associazioni dell’area della sinistra agrigentina convocate al Circolo Paolini) le decisioni adottate nella corsa per la presidenza della Provincia.
L’onorevole del Movimento Cinque Stelle, Ida Carmina in una intervista che ci ha concesso dichiara: “In nessuna provincia compare il simbolo del MoVimento 5 Stelle, nemmeno ad Agrigento. Dove abbiamo potuto presentare una lista, grazie alla raccolta firme, l’abbiamo fatto con un simbolo civico: L’Alternativa.
Stiamo dando voce ai nostri sindaci e consiglieri comunali, che ogni giorno si spendono per il bene delle proprie comunità, permettendo loro di eleggere almeno un consigliere provinciale che rappresenti chi non si riconosce nelle attuali maggioranze di governo. Va chiarito inoltre che i consiglieri provinciali non percepiscono emolumenti aggiuntivi: si tratta di un servizio, non di una “poltrona”.
Nel caso specifico della provincia di Agrigento, siamo presenti con una lista civica – L’Alternativa – che sostiene un sindaco di area progressista.
Non risultano candidati nella lista civica candidati riconducibili a MPA o Forza Italia.
Infine, è utile sottolineare che le schede sono due – una per il consigliere provinciale e una per il presidente – e quindi ciò rende le due competizioni distinte.
In un contesto in cui il centrodestra appare diviso in tutte le province, il nostro impegno è costruire una vera alternativa. Leggi anche: Coalizione sostiene candidatura Stefano Castellino alla Presidenza Provincia di Agrigento
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