In un momento delicato per il progetto “Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025”, arriva un messaggio chiaro e deciso da Palermo: il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, rinnova la sua fiducia nella presidente della Fondazione, l’ex prefetto Maria Teresa Cucinotta.
“Sin dal suo insediamento – dichiara Schifani – ha lavorato con determinazione per rimettere in carreggiata una struttura che, fino a oggi, ha accumulato ritardi nell’attuazione del programma”. Un riconoscimento che mira a rafforzare la leadership di Cucinotta in un contesto ancora instabile e sotto osservazione.
Il governatore punta sulla continuità: “Sono certo che proseguirà con impegno nel percorso già avviato, mettendo ordine nel disordine trovato e garantendo l’efficace realizzazione degli obiettivi prefissati”. Schifani rilancia così la sfida culturale con parole nette: “Avanti con determinazione e concretezza per dare ad Agrigento il ruolo che merita sulla scena culturale nazionale e internazionale”.
Ma non tutti sono d’accordo. L’ex sindaco di Agrigento e attuale consigliere comunale di opposizione, Calogero Firetto, alza i toni e chiede l’azzeramento della Fondazione: “Crearla è stato un errore strategico. Ma tant’è: è inutile dire ‘l’avevamo detto’. Le responsabilità sono in capo all’amministrazione comunale ma anche a chi, consapevole del rischio, ha preferito assecondare il percorso”. Firetto parla apertamente di “vergogna” e di “totale assenza di sostanza e serietà”.
Sul fronte amministrativo, il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, interviene a seguito delle dimissioni di Roberto Albergoni, direttore generale della Fondazione: “Gli sono grato. Albergoni è stato il fautore e l’anima del progetto. È stato tra i primi a credere nelle potenzialità di Agrigento Capitale. Prima di lasciare, ha voluto garantire l’avvio dei progetti previsti dal dossier di candidatura. Sono certo – conclude il sindaco – che continuerà a offrire il proprio sostegno alla Fondazione e alla città”.
Agrigento, insomma, è al bivio: tra chi lavora per consolidare il percorso e chi chiede un nuovo inizio. La Capitale della Cultura 2025 non può più permettersi incertezze.
Foto Massimo Palamenghi
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