Le condizioni delle infrastrutture della Sicilia rappresentano una delle principali criticità che ostacolano lo sviluppo economico e sociale dell’Isola. La provincia di Agrigento, in particolare, sconta ritardi significativi nelle reti di trasporto, che limitano la sua competitività e ne rallentano il processo di modernizzazione. In un’epoca in cui la mobilità è sinonimo di crescita, il confronto sulle strategie di sviluppo delle grandi opere diventa essenziale per colmare il gap esistente.
Per affrontare questa tematica, il convegno “Le Infrastrutture della Provincia di Agrigento e il Ponte sullo Stretto di Messina: La Sicilia Porta d’Europa nel Mediterraneo” , in programma ad Agrigento il 21 marzo 2025 presso il Teatro Pirandello, rappresenta un momento chiave per discutere il futuro della mobilità siciliana. L’evento vedrà la partecipazione di esperti del settore, istituzioni e stakeholder, con l’obiettivo di individuare soluzioni concrete per il rilancio infrastrutturale dell’Isola.
Organizzato dall’ Ordine degli Ingegneri di Agrigento , in collaborazione con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) e altri enti di settore, il convegno si propone di stimolare il dibattito sulle carenze infrastrutturali della Sicilia. Il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e della Regione Siciliana conferma la centralità del tema nel panorama nazionale.
Dopo i saluti di Achille Furioso , presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Agrigento, il convegno vedrà la partecipazione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini , dell’Assessore alle Infrastrutture della Regione Sicilia Alessandro Aricò , del Prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo , del Sindaco Francesco Miccichè e di numerose altre figure di rilievo. Moderati dal giornalista Gianluca Semprini , gli interventi approfondiranno le principali criticità e le strategie per ridurre il divario infrastrutturale della Sicilia.
Un tema centrale sarà il Ponte sullo Stretto di Messina , considerato da molti un’opera strategica per l’integrazione della Sicilia nel sistema di trasporti europeo. A tal proposito, interverrà Edoardo Cosenza , coordinatore del gruppo di lavoro del CNI sul Ponte, per analizzare il suo impatto sulla mobilità regionale.
Le difficoltà infrastrutturali della Sicilia hanno origini storiche profonde. Per decenni, le priorità economiche si sono concentrate su settori come l’estrazione mineraria e l’agricoltura, trascurando lo sviluppo di una rete di trasporti moderna ed efficiente.
Secondo Fabio Corvo , presidente della Consulta degli Ordini degli Ingegneri di Sicilia, “le scelte politiche del passato hanno privilegiato il trasporto delle risorse naturali piuttosto che lo sviluppo della mobilità interna, creando un divario che oggi pesa sul futuro dell’Isola”. Questo deficit strutturale incide non solo sulla qualità della vita dei siciliani, ma anche sulle prospettive economiche della regione, limitando la sua attrattività per investimenti e turismo.
Uno dei temi più dibattuti del convegno sarà il Ponte sullo Stretto di Messina , un’infrastruttura che divide l’opinione pubblica tra chi la considera una svolta per la mobilità siciliana e chi ne sottolinea i costi e le difficoltà realizzative.
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri , attraverso le parole del suo presidente Domenico Angelo Perrini , ha espresso una posizione favorevole, evidenziando il potenziale del Ponte come volano economico per la Sicilia. Tuttavia, rimangono aperti interrogativi sulla fattibilità del progetto, sull’impatto ambientale e sulle risorse necessarie per la sua realizzazione.
Oltre al Ponte, il convegno affronterà il tema della modernizzazione delle reti autostradali e ferroviarie , elementi chiave per garantire un’efficace connessione tra la Sicilia e il resto d’Europa. Attualmente, la provincia di Agrigento soffre di una cronica carenza di infrastrutture stradali adeguate, con strade spesso in condizioni precarie e una rete ferroviaria obsoleta.
La partecipazione di Raffaele Celia , responsabile ANAS per la Sicilia, e di Matteo Mucci di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) permetterà di approfondire le strategie di ammodernamento in corso e le prospettive future.
Uno degli argomenti più attesi è il progetto di un nuovo aeroporto ad Agrigento , che potrebbe rappresentare una svolta per la mobilità dell’area sud-occidentale della Sicilia. Attualmente, la provincia è tra le più isolate dal punto di vista aereo, con i principali scali situati a grande distanza.
Pierluigi Umberto Di Palma , presidente ENAC, e Irene Passarello , presidente della Società Aeroporto Agrigento Valle dei Templi Spa, illustreranno i dettagli del progetto e il suo possibile impatto sul territorio.
Un’infrastruttura efficiente è un prerequisito fondamentale per la crescita economica. Carlo Amenta , docente di Economia e gestione delle imprese all’Università di Palermo, analizzerà il legame tra trasporti e sviluppo economico, evidenziando come una rete di mobilità efficiente possa attrarre investimenti e incentivare il turismo.
Il 2025 sarà un anno chiave per Agrigento, proclamata Capitale Italiana della Cultura. Il miglioramento delle infrastrutture sarà essenziale per accogliere i flussi turistici attesi e per valorizzare il patrimonio storico della città.
La partecipazione di Rodolfo Ziberna , sindaco di Gorizia – Capitale Europea della Cultura 2025 insieme a Nova Gorica – consentirà di confrontare strategie di sviluppo infrastrutturale in ambito culturale.
Un elemento innovativo del convegno sarà la premiazione del concorso “Agrigento 2025 – 2045 – Visioni Letterarie e Infrastrutturali” , che ha coinvolto studenti e universitari nella progettazione di una visione futura per la mobilità della città. La vincitrice Chiara Peruga riceverà una borsa di studio, in un’iniziativa che mira a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza delle infrastrutture.
Il convegno di Agrigento rappresenta un passo fondamentale per avviare un dibattito costruttivo sulle infrastrutture siciliane. Il futuro dell’Isola dipenderà dalla capacità di tradurre le idee in progetti concreti, in grado di garantire una mobilità moderna ed efficiente, all’altezza delle sfide del XXI secolo.
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