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Home » Politica » Sinistra divisa ad Agrigento: il Pd rompe l’unità e sfuma la lista unica

Sinistra divisa ad Agrigento: il Pd rompe l’unità e sfuma la lista unica

Elio Di Bella Di Elio Di Bella
2 Marzo 2025
in Politica
Giovanna Iacono

Giovanna Iacono

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Non ci sarà una lista unica della Sinistra progressista ad Agrigento nelle prossime elezioni amministrative. Questa la novità sostanziale che arriva dal secondo incontro dei gruppi dell’area della sinistra progressista Agrigentina svoltosi al Circolo Culturale Pasolini.

Il deputato nazionale Giovanna Iacono del Pd fa saltare il tavolo delle possibili trattative per almeno avviare un accordo su una alleanza elettorale che veda riuniti in una sola compagine (per esempio in una lista civica) tutte le forze politiche e le realtà che si oppongono all’attuale amministrazione di centro-destra.

“Il Pd presenterà una propria lista” – dice l’onorevole Iacono – “Ma sarà aperta”, precisa. Accoglierebbe pertanto in una lista con il marchio del Pd eventuali candidati che potrebbero arrivare da altre forze politiche, strizzando quindi l’occhio soprattutto al Movimento Cinque Stelle e ai Verdi. L’onorevole Iacono ha comunque precisato che per la scelta del candidato Sindaco intende partecipare al cammino che la sinistra progressita sta facendo ad Agrigento

La deputata del Movimento Cinque Stelle Ida Carmina al momento non si esprime, ma nel suo intervento apre ad Italia Viva, con cui vi erano state scintille nel precedente incontro: “Possiamo dialogare con Italia Viva – dice Carmina – purchè non pretenda di imporre un proprio Sindaco”. La dirigente agrigentina di Italia Viva Roberta lala non è presente all’incontro, ma fa conoscere il suo pensiero con messaggio che viene letto dal coordinatore dell’incontro, Nino Cuffaro: “se non ci sono veti, se si riesce a dare pare dignità agli alleati, se ci si ascolta e confronta sui programmi e si sceglie insieme la figura di sindaco, io sono e resto disponibile”.

Nei giorni scorsi però Roberta Lala ha fatto sapere che il suo partito presenterà una propria lista civica. Rimarrebbe aperta la possibilità di un accordo intorno ad un candidato Sindaco scelto tra tutte le forze che partecipano a questi incontri tra le forze della sinistra progressista. Ma la strada sembra in salita, sembra piuttosto difficile al momento che il movimento cinque stelle indichi un sindaco in quota Italia Viva e viceversa. Ma in politica tutto è possibile. Nino Cuffaro, che guida ad Agrigento il circolo del Pd, garantisce che il cammino continua per discutere sulle condizioni della città e preparare un programma comune. Intanto nell’incontro svoltosi, ieri, sabato 1 marzo al Circolo Empedocleo, nella maggior parte degli interventi abbiamo sentito molti appelli all’unità, alla speranza di cambiare le sorti di Agrigento, qualche autocritica ma in pochi sono intervenuti sul tema dell’incontro: “Per una città sostenibile”, passato in secondo piano rispetto a discussioni sulle scelte politiche di Trump, sui prossimi referendum, su come organizzare la ricorrenza della prossima festa della Liberazione, sulla situazione carceraria in Italia, sulla necessità di una rivoluzione culturale, sui cambiamenti climatici, ecc.

Sulla condizione della città di Agrigento e delle soluzioni proposte dalla sinistra locale è intervenuta soprattutto Serena Rizzo del circolo agrigentino del Pd che ha sottolineato che: “una questione essenziale in città è quella dell’eguaglianza nell’accesso ai servizi di base, come quello idrico, quello della sanità per le condizioni drammatiche in cui ci troviamo. I servizi devono essere gestiti con trasparenza, non dominati da logiche affaristiche come avviene oggi. La questione urbanistica con centro storico, che è in stato di abbandono. Il verde pubblico, il recupero di edifici di pregio, la riapertura del museo civico, la ristrutturazione del carcere vecchio, sono risorse per la città che possono offrire molto a chi intende realizzare attività culturali. Tutto questo riguarda la normalità, quello che dovrebbe essere una città normale”. Ha inoltre proposta la nascita di una Polo universitario del Mediterraneo.

Delle criticità attuali in cui si trovano la gestione dei progetti e il programma degli eventi di Agrigento Capitale della Cultura ha parlato Maurizio Masone del Circolo Culturale Pasolini: “ eravamo tutti quanti felici del titolo e volevamo dare tutti quanti un contributo, ma le realtà locali, le associazioni non sono state sinora coinvolte in questo evento. Lo scopo inoltre della manifestazione non può essere appena quello di organizzare eventi, vogliamo che sia l’occasione per realizzare infrastrutture che rimangano nel territorio a lungo”.

Alfonso Buscemi, il segretario generale della Cgil di Agrigento ha denunciato: “il tessuto produttivo in Italia, peggio ancora nell’ agrigentino, è fatto da piccoli imprenditori arroganti che spesso ti licenziano persino senza aspettare la fine della vertenza. Non appena arriva la lettera della CGL all’autorità competente con cui segnaliamo una vicenda da valutare, con cui chiediamo semplicemente di affrontare una questione per garantire un diritto ad un lavoratore, quel lavoratore viene licenziato, e io mi sento questo dramma sulle spalle. Tutto questo dopo l’abolizione dell’articolo 18”

All’incontro hanno partecipato oltre agli esponenti del Pd, del Movimento Cinque Stelle, di Alleanza Verdi Sinistra, anche Legambiente, Agrigento in Comune, Comboniani Laici, Europa Verdi Sicilia, ed altri che hanno riempito la sala del Circolo Pasolini durante le due ore di dibattito. Ha concluso i lavori Sergio Lima della Direzione nazionale del Pd che ha invitato ad oragnizzare in prossimi incontri in ambienti cittadini esterni invitando la cittadinanza tutta a partecipare alla costruzione di un progetto politico che migliori la qualita della vita agrigentina

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Tags: agrigentoCircolo Culturale Pasolinie Alleanza Verdi e Sinistramovimento 5 stelle agrigentopd
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