Pantelleria, crocevia di culture e civiltà, continua a svelare i suoi segreti attraverso l’attenta ricerca storica e archeologica. Uno degli studi più significativi su questo tema è opera di Gianfranco Purpura, eminente studioso e già professore ordinario di Diritto Romano e Diritti dell’Antichità presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo. Oltre alla sua carriera giuridica, l’eminente accademico ha dedicato parte della sua attività all’insegnamento di Archeologia Subacquea presso il Corso di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali ad Agrigento, sempre nell’ambito dell’Università di Palermo.
Il suo lavoro si distingue per il rigore metodologico e la capacità di offrire nuove chiavi di lettura sulla storia antica della “Perla Nera del Mediterraneo”. Il saggio di Purpura – “Le pentole di Scauri”- una ricerca archeologica nell’ambito del progetto “La mediterraneità della Magna Grecia” in corso di sviluppo dall’Associazione Ambiente e Cultura Mediterranea, propone una spiegazione innovativa riguardo al mutamento del nome dell’isola da Cossyra a Patelareas/Patalareas in età tardo-antica, un fenomeno che ha incuriosito storici e archeologi per secoli. L’autore, basandosi su recenti rinvenimenti archeologici e su un’accurata analisi delle fonti antiche, riconsidera l’origine dell’antico appellativo dell’isola, Yrnm o Kyrnm (Yranim o Kyranim), identificandolo con l’isola di Kyrani, citata da Erodoto nel V secolo a.C. L’adozione del nome latino Cossyra si ricollegherebbe culto della dea dell’amore e della fertilità, alla quale l’isola era consacrata, come testimoniano le monete e i resti del santuario panmediterraneo.
Uno degli aspetti più affascinanti dello studio riguarda la produzione e la diffusione della Pantellerian Ware, un tipo di ceramica da cucina e da fuoco particolarmente resistente, prodotto in età romana nell’isola. Grazie alle ricerche archeologiche condotte tra il 1982 e il 2008 da enti italiani e università internazionali, sono state individuate cave di argilla, siti di produzione e un opificio legato a una villa rustica trasformata in centro produttivo. La scoperta più sorprendente è avvenuta nel 2003, quando il rinvenimento di un relitto a Scauri ha confermato l’esportazione su larga scala di questa ceramica, dimostrando l’importanza economica e commerciale di Pantelleria in età tardo-antica. L’analisi consente di avanzare una spiegazione concreta sul motivo per cui il nome Cossyra venne sostituito con Patelareas, termine che in greco-bizantino significa “padella”.
Questa teoria si basa sul successo della Pantellerian Ware nel Mediterraneo, che portò l’isola a essere riconosciuta come un centro di produzione ceramica di primaria importanza. L’ipotesi di un cambio toponomastico legato alla produzione artigianale si contrappone alle precedenti teorie che attribuivano il nome a fenomeni geografici o a interpretazioni arabe legate alla forma dell’isola. Il lavoro di Purpura rappresenta un contributo prezioso alla conoscenza della storia di Pantelleria, non solo per la ricostruzione della sua evoluzione toponomastica, ma anche per l’analisi del ruolo economico dell’isola. Attraverso un approccio multidisciplinare, l’autore riesce a fornire una narrazione, documentata e appassionante, che apre nuove prospettive sulla storia del Mediterraneo e sui commerci che hanno reso Pantelleria un fiorente punto commerciale nei secoli.
Questo studio si pone dunque come un’opera imprescindibile per tutti coloro che vogliono approfondire la storia di Pantelleria, dall’antichità ai suoi contatti con il mondo romano e bizantino, offrendo una visione chiara e aggiornata su un periodo cruciale della storia per il bacino mediterraneo. La ricerca, “Le pentole di Scauri”, si inserisce pienamente nella cultura mediterranea di cui si è aperto il dibattito con Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.
Gennaio 2025
Elio Di Bella
Elio Di Bella è scrittore, giornalista e storico di Agrigento.
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