Uno degli imputati ha chiesto di patteggiare la pena, altri tre invece hanno scelto il giudizio abbreviato. L’inchiesta è quella che ha portato al sequestro preventivo di alcuni supermercati con la sigla “R7 Sisa” riconducibili alla società “Quadrifoglio”, del capitale sociale e delle merci in magazzino. Un’intera famiglia è accusata di autoriciclaggio. Avrebbe fatto sparire, fra il 2018 e l’anno successivo, 4 milioni di euro della vecchia società, destinata al fallimento, impiegandoli in quella nuova. L’indagine è approdata ora davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli.
Gerlando Salvatore Severino, per sette anni amministratore formale della “Al.Ca. srl”, ha chiesto di patteggiare a 2 anni di reclusione per l’accusa di bancarotta fraudolenta. L’accordo processuale sarà adesso sottoposto al vaglio del giudice. Gli avvocati Daniela Posante e Antonino Gaziano, legali difensori di Giovanni Alongi, 86 anni e i figli Carmelo Elio, 53 anni e Giuseppa Laura, 48 anni, hanno, invece, chiesto il giudizio abbreviato. L’udienza è stata aggiornata al 27 gennaio.
Lo stesso giudice, al tempo stesso, ha rigettato, la richiesta della Procura di sequestrare i beni personali e di disporre gli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di Giovanni Alongi, già condannato nel maxi processo “Akragas” per associazione mafiosa, e dei due figli.
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