Agrigento Capitale della Cultura: lavori fermi e viadotti abbandonati mettono in gioco la sicurezza e l’immagine della Città
Lavori mai completati, cantieri fatiscenti e viabilità insicura: i sindacati fotografano la situazione a meno di due mesi dall’importante appuntamento di Agrigento 2025.
Agrigento, 25 ottobre 2024 – Le sigle sindacali Fillea e CGIL esprimono forte preoccupazione per il rallentamento dei lavori di manutenzione del Viadotto Akragas, un segnale che potrebbe preannunciare l’ennesimo fermo dei lavori. Le voci circolanti suggeriscono che una delle ditte coinvolte nel progetto potrebbe abbandonare i lavori, il che aggraverebbe ulteriormente la situazione di un territorio già martoriato da anni di attesa.
Il viadotto Morandi, una delle arterie principali che collega Agrigento alle frazioni di Villaseta e Monserrato, svolge un ruolo cruciale anche nella gestione del traffico turistico e nei collegamenti con Porto Empedocle. È bene ricordare che il ponte, costruito tra il 1967 e il 1970, è stato chiuso nel marzo 2015 dall’Anas a causa di danni strutturali significativi. I lavori di ristrutturazione, avviati nel 2017, avevano previsto la riapertura parziale nel giugno 2021, con la completa conclusione dei lavori attesa per il 2023. Tuttavia, oggi non c’è alcuna data certa per la riapertura totale.
Francesco Cosca, Segretario Generale della Fillea di Agrigento, e Alfonso Buscemi, Segretario Generale della CGIL, sottolineano la crescente frustrazione tra i cittadini e le istituzioni locali, evidenziando l’assenza di una tangenziale per il capoluogo, un problema che affligge da troppo tempo la viabilità della provincia. Non va trascurata neanche la situazione del viadotto Re a Porto Empedocle, dove i lavori di manutenzione hanno anch’essi subito un rallentamento. Questo viadotto rappresenta un hub strategico che collega Agrigento a Caltanissetta e Trapani, e la sua funzionalità è cruciale per il traffico, specialmente in un periodo di alta affluenza turistica.
Il Cartello Sociale aveva già lanciato l’allerta sei mesi fa, preoccupato per la mancanza di interventi significativi e per le prospettive legate al PNRR, sottolineando l’urgenza di soluzioni condivise per migliorare la viabilità provinciale. Le strade, in condizioni precarie, richiedono un’attenzione immediata; le buche si moltiplicano e l’assenza di manutenzione programmatica porta a interventi d’emergenza sempre più costosi.
La situazione, è diventata ancor più critica con le recenti piogge, che hanno evidenziato la mancanza di manutenzione degli scarichi, causando allagamenti in zone nevralgiche come il ponte Spinola. I cittadini, tramite i social, hanno messo in luce questa crisi, alimentando il dibattito sull’inefficienza dei servizi e sulla necessità di una gestione più attenta delle infrastrutture.
Fin qui la fotografia dei sindacati. Oltre ai lavori interminabili, si aggiunge la questione del viadotto Maddalusa, situato nell’ultimo tratto della SS 640, nella zona Caos, tanto cara a Pirandello. Qui, il totale abbandono delle strade, in particolare la mancanza di manutenzione, è un tema allarmante. Riguardo il viadotto Akragas e nelle bretelle di congiunzione, gli arbusti invadono la carreggiata, mentre erbacce e detriti, accumulati a causa delle recenti piogge, contribuiscono a un paesaggio di abbandono scandaloso e pericoloso. Ci si chiede: si aspettano forse i morti e le tragedie per intervenire?
In vista di “Agrigento Capitale della Cultura 2025”, Fillea e CGIL esortano le autorità competenti a intensificare gli sforzi per risolvere queste problematiche, affinché la provincia possa riscoprire dignità e visibilità, investendo in progetti di riqualificazione e manutenzione delle sue strade, prima che sia troppo tardi.
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