Pirandello ritorna a casa: addio al moderno, benvenuto all’autenticità
La casa natale di Luigi Pirandello tornerà com’era in origine, e con un nuovo allestimento interno. Via i percorsi sensoriali e multimediali e spazio alle più tradizionali vetrine espositive e alle locandine di carta (che erano state frettolosamente accantonate). Lo “stravolgimento” recente effettuato dalla Regione, che anziché privilegiare l’atmosfera originale del luogo ha puntato soprattutto a modernizzare la casa-museo, è durato poco meno di tre anni. Il 9 dicembre 2021, infatti, dopo un anno di chiusura del sito dovuta ai lavori di rifacimento, riapriva la casa museo dopo che l’Assessorato regionale ai Beni Culturali aveva di fatto avocato a sé l’operazione, un mega progetto da 800 mila euro, per risistemare e modernizzare con un nuovo look, la casa del Premio Nobel al Caos.
Un rinnovamento che non sembra sia stato troppo gradito dai molti visitatori, perplessi su un allestimento più adatto ad un museo virtuale più che alla casa di campagna nativa del grande autore agrigentino. Così, preso atto della situazione, si è deciso di tornare all’antico. Niente più “virtual tour” al buio con immagini a 360 gradi e la voce narrante di Leo Gullotta ma ritorno alle tradizionali visite stanza dopo stanza.
Il direttore dell’Ente Parco, Roberto Sciarratta, conferma che, poiché esisteva già un progetto della Sovrintendenza per la risistemazione di tutta l’area esterna della casa natale, anche con il rifacimento della biglietteria, si è colta l’occasione per migliorare e arricchire di nuovi contenuti la casa museo. “Abbiamo ricevuto alcune donazioni importanti – spiega il direttore Sciarratta – in particolare due quadri, uno di Luigi Pirandello e l’altro del figlio pittore, Fausto Pirandello. Queste opere andranno assieme ad altre, ad arricchire la nostra Collezione in esposizione alla casa natale”.
La nuova operazione prevede che i percorsi multimediali vengano spostati dalla casa natale del Caos, nella nuova sede della biblioteca regionale “Luigi Pirandello” (cui è in scadenza l’esoso contratto d’affitto della Regione con il privato). Biblioteca che a breve verrà trasferita, assieme al suo prezioso patrimonio di 40 mila pezzi, da via Imera al palacongressi del Villaggio Mosè.
“Per la nuova destinazione della biblioteca – dice Sciarratta – abbiamo già in mano il progetto di fattibilità con il riadattamento del piano terra del palacongressi e abbiamo già perfino appaltato i lavori. Siamo solamente più in attesa delle autorizzazioni necessarie, per procedere all’inizio dell’opera”.
Una parte del piano terra del palacongressi, dunque, che ricordiamo è gestito per conto della Regione, dall’Ente Parco Valle dei templi, verrà strutturata in modo tale da poter ospitare autonomamente gli uffici, i magazzini e le sale di lettura della biblioteca, oltre naturalmente ad una “galleria” che sarà destinata ad ospitare i percorsi multimediali che verranno spostati dal Caos. Per quanto riguarda i tempi, il direttore del Parco non si sbilancia più di tanto. “Certamente entro l’anno risistemeremo la casa natale di Pirandello – dice. – Per il trasferimento della biblioteca regionale “Luigi Pirandello” al palacongressi, tutto come già detto, dipenderà dai tempi per ottenere le varie autorizzazioni necessarie ad avviare i lavori!”.
In questo modo sembra mettere fine quella polemica, mai sopita, creata dopo l’allestimento multimediale della casa natale di Pirandello, che aveva visto schierarsi contro, una parte del mondo artistico e culturale. L’allora presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nel dicembre 2021 era intervenuto di persona al Caos, all’inaugurazione, assieme all’assessore regionale Alberto Samonà, aveva sostenuto a spada tratta l’operazione di modernizzazione: “I nostri musei sono più tristi di un cimitero a mezzanotte – aveva detto non senza polemiche – puntando il dito anche sulle condizioni in cui si trovava la casa natale di Pirandello, vantandosi di averla fatta chiudere e di aver recuperato per lei un progetto innovativo. “Aveva un aspetto tetro” – commentò all’inaugurazione del nuovo allestimento, aggiungendo che così com’era prima, la casa natale “costituiva un’offesa al buon senso”. “Basta referenzialità – disse ancora. – Serve un museo in grado di portare milioni di visitatori”. Evidentemente in questi anni, i numeri non gli hanno dato ragione!
LORENZO ROSSO
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Le foto dell’inaugurazione del 9 dicembre 2021































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