Tante le scene girate tra le province di Agrigento e Trapani. Dal resort di Sciacca alla Valle del Belice
C’è anche un pezzo di Agrigento nel film Iddu. Alcune delle scene più suggestive del film diretto da Antonio Piazza e Fabio Grassadonia sono state girate al Mangia’s Torre del Barone Resort, struttura iconica di Sciacca. Le sequenze descrivono la vita di lusso di Matteo Messina Denaro: donne, musica, piscine e champagne, dipingendo il boss come grande seduttore, patito di Porsche, Rolex d’oro, videogiochi e fumetti. Tra questi ultimi, Diabolik, da cui ha preso il soprannome, usato dai suoi fedelissimi.
Il resort, recentemente ristrutturato come elegante struttura a cinque stelle, con spa e piscina, rievoca lo sviluppo turistico degli anni ’80, periodo in cui Messina Denaro costruiva la sua fortuna nell’ombra. Durante l’anteprima, il regista ha sottolineato l’importanza delle riprese fatte a Sciacca nel contesto della narrazione.
Gran parte del film, però, è stata girata nel Trapanese, dove il boss ha trascorso la sua lunga latitanza. Scene simboliche, come quella di uno scheletro di edificio costruito sulle dune, in territorio di Campobello di Mazara, aggiungono drammaticità al racconto, insieme a sequenze girate nella Valle del Belice, luogo simbolo di distruzione e ricostruzione.

Il padrino di Castelvetrano si è sempre mosso tra ferocia criminale e pragmatismo politico, tanto da essere considerato l’erede di Bernardo Provenzano e, soprattutto, del padre don Ciccio, altro boss di spicco della mafia tradizionale, morto da latitante nel 1998. Quando il patriarca scomparve, di Matteo Messina Denaro si erano già perse le tracce da cinque anni, precisamente dal 1993, prima che venisse coinvolto nelle indagini sulle stragi di quegli anni. Da allora, come l’imprendibile Diabolik, è sempre riuscito a sfuggire ai blitz, a volte con acrobazie degne del personaggio dei fumetti.
Nonostante su di lui pendesse una taglia da un milione e mezzo di euro, la sua rete di fiancheggiatori è stata lentamente smantellata dagli investigatori. Anche i suoi familiari sono stati coinvolti: la sorella Patrizia, arrestata e accusata di gestire un giro di estorsioni, il fratello Salvatore, i cognati e un nipote. Molti dei suoi fedelissimi, spesso insospettabili prestanome, hanno subito ripetuti sequestri patrimoniali, nel tentativo di isolarlo.
Ieri sera, il film Iddu è stato proiettato in anteprima al Multisala Ciack di Agrigento, alla presenza del regista Antonio Piazza e dell’attore protagonista Elio Germano, che interpreta magistralmente Matteo Messina Denaro. Durante la serata, Germano si è soffermato brevemente a parlare della Sicilia, ironizzando sulle distanze e sui cattivi collegamenti che caratterizzano l’isola, scherzando sull’idea del Ponte sullo Stretto come soluzione miracolosa.
Il regista Piazza ha invece sottolineato l’importanza di raccontare la storia di uno dei latitanti più ricercati al mondo. Forbes, la rivista economica americana, lo aveva inserito in una speciale classifica dei criminali più ricercati, posizionandolo al terzo posto dopo Osama bin Laden, descrivendolo anche come uno dei dieci latitanti più ricchi e potenti al mondo.
Girato nei mesi estivi di giugno e luglio, il film ha richiesto una preparazione accurata nei periodi precedenti, toccando alcuni dei luoghi più belli della Sicilia Occidentale, tra cui quelli vicini alla Riserva Orientata del fiume Belice e a pochi chilometri dal Parco Archeologico di Selinunte. A Marsala nell’idroscalo. A Salemi, il set è stato allestito in tutto il centro storico, in particolare in Piazza Libertà.







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