Naufragio nel Mediterraneo: le parole dell’Arcivescovo di Agrigento, Mons. Alessandro Damiano
In prossimità del 3 ottobre, giorno in cui si commemorano le vittime del tragico naufragio del 2013 e tutte le vittime del mare, una nuova tragedia scuote l’Italia: un ennesimo naufragio ha causato la morte di 21 persone, tra cui alcuni bambini. Solo quest’anno, si contano oltre 1.000 morti nel Mediterraneo, un numero drammatico che potrebbe essere molto più alto, secondo gli osservatori in Tunisia, che hanno visto centinaia di piccole imbarcazioni affondare prima ancora di raggiungere l’orizzonte.
Monsignor Alessandro Damiano, Arcivescovo di Agrigento, ha espresso sgomento per il ripetersi di queste tragedie: “Ci colpisce lo stupore che ci pervade ogni volta che avviene un naufragio, come se fosse il primo, quando purtroppo sappiamo che non sarà l’ultimo. Sebbene le politiche governative abbiano ridotto il numero degli arrivi, nessuna misura potrà fermare completamente i flussi migratori che oggi coinvolgono oltre 218 milioni di persone nel mondo”.
L’Arcivescovo ha sottolineato la necessità di un cambiamento radicale nell’approccio alla questione migratoria, puntando su ingressi legali e facilitazioni nel rilascio dei visti, ma soprattutto sull’incremento degli investimenti nella cooperazione internazionale per sostenere uno sviluppo economico equo nei Paesi d’origine dei migranti. Mons. Damiano auspica che il Giubileo del 2025 possa essere l’occasione per ridiscutere la remissione del debito per i Paesi del Sud del mondo, ancora oppressi dai creditori.
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