All’indomani dell’ennesimo incidente stradale mortale costato la vita al 75enne turista genovese Pierluigi Vaccarezza, e il ferimento di due donne, l’Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada di Agrigento, nella persona di responsabile del territorio Carmelina Nobile, ha scritto al prefetto di Agrigento Filippo Romano e a tutte le Autorità di competenza chiedendo per l’ennesima volta una particolare attenzione sul tratto stradale della Statale 640, nel tratto che si unisce con la Statale 115, che collega la rotatoria di Giunone con Porto Empedocle, con aumentato traffico nella stagione estiva, denunciandone l’elevata velocita’ con la quale viene percorso da parecchi utenti nonostante i limiti richiesti.
Carmelina Nobile, è la madre di Giuseppe Di Stefano il ragazzo che proprio su questo tracciato all’altezza di contrada Caos in direzione Porto Empedocle dove il limite di velocità è di 50 chilometri orari e il sorpasso è vietato in entrambi i sensi di marcia, il 22 Agosto del 2017 a causa di una ignota omicida stradale, perse la sua vita in moto.
“La morte non va in ferie – dice Nobile -. In ferie vorrebbero andare invece, tutti quei giovani che credono di avere ancora chissa’ quanta vita davanti ed anche i meno giovani ma per i quali e’ bastato un solo attimo per lasciare la propria vita su quel ruvido asfalto, coperti solamente da un bianco lenzuolo. Ci rendiamo conto delle problematiche finanziarie e a volte anche politiche che possono venire a scontrarsi con la volonta’ di persone corrette nella vita e nella professione come Lei stesso lo e’, Sig. Prefetto da quando ricopre in modo encomiabile la sua carica Istituzionale nella nostra Citta’ di Agrigento”.
“Ormai, purtroppo, le Vittime su questo tratto stradale, non si contano piu’ – continua -, si sommano semplicemente e sono troppe. Quella di ieri sara’ l’ultima vittima? E’ lecito e coscienzioso nei confronti di tutti quei genitori che attendono con amore il rientro nella propria casa dei loro figli? Quel rientro che spesso, purtroppo, non avviene piu’, tanto che quei genitori entrano a fare parte della nostra Associazione come Familiari delle Vittime? Dobbiamo continuare ad aspettare il prossimo morto? Su queste domande La lasciamo riflettere, certi che ne cogliera’ il dolore di noi genitori colpiti da simili disgrazie e che sperano che altri non debbano provare mai, attivandosi immediatamente per il bene della comunita’”.
“Pertanto, a gran cuore e a gran voce Le chiediamo di prendersi carico personalmente mettendo in pratica soluzioni fin ora sono rimaste teoriche, con piccoli ma importanti interventi di sicurezza stradale su questo tratto (videocamere e qualsiasi mezzo dissuasore di velocita’) che a nostro parere, non possono piu’ aspettare. Siamo a disposizione di un possibile incontro con sua Eccellenza Sig. Prefetto e con tutte le Autorita’ di competenza per dare un nostro contributo organizzativo come Associazione qualora ce ne fosse la necessita’. Aspettiamo – conclude – fiduciosi un riscontro al piu’ presto”.
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