Nuovi guai per il 55enne boss di Agrigento e Villaseta, Antonio Massimino, attualmente detenuto al 41 bis e condannato a 20 anni di reclusione nell’ambito dell’inchiesta “Kerkent”. Il giudice per l’udienza preliminare Iacopo Mazzullo, accogliendo la richiesta del procuratore della Repubblica, Giovanni Di Leo, ha rinviato a giudizio il capomafia e altre quattro persone accusate di un maxi giro di droga e armi.
Si tratta del nipote del boss, il trentenne Gerlando Massimino, e poi ancora di Gabriele Miccichè, 33 anni, Marco Caruana, 44 anni e Giovanni Tedesco, 33 anni, tutti di Agrigento. Devono rispondere di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e detenzione illecita di armi e i soli Antonio Massimino e Miccichè anche di estorsione. La prima udienza davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento presieduta da Alfonso Malato è fissata per il 21 ottobre.
I fatti risalgono al periodo compreso fra il dicembre del 2018 e il febbraio dell’anno successivo. L’indagine, svolta sul campo dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, scaturisce da quella che, il 5 febbraio del 2019, ha portato all’arresto dei due Massimino trovati con un mini arsenale nascosto nei pressi della villa del boss.
Per quest’ultima vicenda Antonio Massimino è stato condannato a 7 anni e 4 mesi di carcere; il nipote, condannato in primo grado, in appello è stato poi assolto e il verdetto, per entrambi, è diventato definitivo. Le intercettazioni e le riprese effettuate dai militari dell’Arma avrebbero consentito di individuare anche un giro di cocaina, hashish e marijuana.
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