Si è svolta martedì 2 aprile nella Sala ZEUS del Palacongressi la manifestazione, la manifestazione artistica dal titolo “Dove le parole non arrivano, la musica parla”. L’evento organizzato dall’associazione VitAutismo, in occasione della XVII Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo e per celebrare dieci anni di attività dalla sua nascita nel 2014, in collaborazione con l’Associazione Pani ca’ Musica e con il patrocinio dell’Ente Parco diretto dall’Architetto Roberto Sciarratta, ha visto la partecipazione di diversi artisti che hanno voluto , attraverso diversi linguaggi artistici come il teatro, la musica e la danza, sensibilizzare l’opinione pubblica e puntare i riflettori sulle sfide affrontate dalle persone con autismo ed offrire un’esperienza unica e coinvolgente ai presenti promuovendo la consapevolezza e il sostegno per le famiglie che vivono con l’autismo.
gruppo musicale Five Angry Men con Mauro Patti, Matteo Bonti, Giacomo Serino, Lorenzo
Simoni, Pierpaolo Zenni, l’attrice Martina Maria Di Caro della Savatteri Produzioni diretta dal regista Marco Savatteri, l’attore e regista Giovanni Volpe, la scuola di Danza Arabesque di Denise Grillo. Presenti i rappresentanti delle autorità militari, religiose e civili tra cui la Prefettura, la Questura, l’Arma dei Carabinieri, l’Azienda Sanitaria di
Agrigento, il Comune, l’Archivio di Stato sez. Agrigento, il Polo Universitario, l’Ente Parco,
l’Ufficio Scolastico, in un unico abbraccio virtuale di solidarietà e supporto con le famiglie che vivono l’autismo.
“L’arte al servizio di una grande causa di umanità e di civiltà rappresenta un’occasione
preziosa- sostiene la vice presidente di VitAutismo, Prof.ssa Angela Rancatore, madre di Ruben, per conoscere l’impegno delle famiglie e delle associazioni per l’autismo, per supportarle, ma anche per condividere concretamente con loro il cammino verso una società
più accogliente e più inclusiva. La musica, il teatro e la danza, affidati ad artisti di
straordinario valore, sarà il canale giusto per dare forza e emozione a questo messaggio”.
La Giornata Mondiale della consapevolezza sull’autismo – WAAD, World Autism
Awareness Day – istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU si pone l’obiettivo di richiamare l’attenzione di tutti sulle necessità delle persone con autismo e di sensibilizzare la comunità mondiale sulle difficoltà di comunicazione e interazione di questa disabilità complessa.
La celebrazione è un modo per fermarsi e capire, segnare il passo dove si è e guardare
come e dove procedere. Un genitore e una persona con autismo in questa giornata dovrebbero avere nel cuore un senso di festa e sentire di scambiarsi gli auguri come in ogni anniversario invece, sembra farsi più prepotente la rabbia e l’impotenza e, mentre sfilano luci e magliette sgargianti di blu, sembrano spiccare con forza le pesanti differenze tra quello che da qualche parte si fa, quello che si potrebbe o dovrebbe fare e quello che si riesce invece a fare ogni giorno.
istituzioni a promuovere l’inclusione delle persone nello spettro autistico in tutti gli aspetti della vita; di comunicare la condizione di vita delle persone affette da autismo, di dimostrare, contro ogni pregiudizio, come ragazzi e adulti con difficoltà sociali come quelle dell’autismo, possano realizzare attività che dai più sono ritenute impossibili per loro.
Nella giornata del 2 aprile, abbiamo voluto che l’attenzione delle istituzioni e della società intera concentrasse la sua attenzione sulla quotidianità delle persone con autismo.
Il 2 aprile in tutto il mondo i principali monumenti si sono illuminati di blu,
“tinta enigmatica” che ha il potere di risvegliare il senso di “sicurezza” e il bisogno di “conoscenza”. E, in effetti, sono questi i due luoghi dove converge il mondo dell’autismo. La “sicurezza” intesa non solo come la possibilità, nel presente, di vivere un’esistenza libera e allo stesso tempo protetta, sia per gli autistici, sia per i loro familiari, ma anche come sicurezza del futuro. L’incubo che scandisce la vita quotidiana delle madri e dei padri dei ragazzi autistici è quel che accadrà quando loro non ci saranno più. Il cosiddetto incubo del “dopo di noi”. La “conoscenza” in tutti i suoi significati: sia l’informazione dei cittadini perché sappiano come regolarsi quando hanno a che fare con un autistico, sia la ricerca scientifica sulle cause di questo disturbo, ancora in buona parte sconosciute.
Il colore blu rappresenta in qualche modo quel che viviamo tutti i giorni noi familiari
e le persone colpite: ci sono delle volte che il blu è brillante come il mare in un giorno
d’estate, e altre volte che questo blu si fa scuro e si disperde come un mare in tempesta.
Cosa possiamo fare tutti? Passare parola, non chiudere la porta alla conoscenza, accendere una luce blu, una luce di speranza e solidarietà” . – Ha concluso la Prof.ssa Angela Rancatore Vice presidente dell’ Associazione Vitautismo.
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