Il commissario dell’Asp di Agrigento Giuseppe Capodieci ha svolto un sopralluogo all’ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera, dove la sera di Venerdì Santo è scoppiato un incendio, costato la vita di Costica Brustureanu, 53 anni, di nazionalità romena, domiciliato a Canicattì, ricoverato nel presidio sanitario. L’uomo è morto perché, probabilmente, durante la seduta di ossigenoterapia a cui era sottoposto, avrebbe provato ad accendersi una sigaretta.
“Sarà la magistratura a stabilire se ci sono responsabilità, ma nel frattempo tocca anche a me capire cosa è successo venerdì sera – ha detto Capodieci -. Abbiamo il dovere di accertare se gli atti compiuti siano stati in linea con la nostra organizzazione e se l’assistenza sanitaria sia stata efficace”.
“Un paziente viene in ospedale per essere protetto”, ha aggiunto il manager. Precisando anche di avere voluto attendere i tempi tecnici necessari alle verifiche di investigatori e vigili del fuoco. “Sono stato sempre in contatto con la direzione sanitaria – ha aggiunto il commissario Asp -, e ho sentito telefonicamente i singoli operatori sanitari interessati dall’episodio per fare sentire loro la vicinanza dell’Asp”.
“Il soccorso a tutti gli altri pazienti, che avrebbero potuto subire conseguenze dall’incendio, è stato tempestivo ed efficace. Purtroppo – conclude -, per il singolo paziente deceduto, si è arrivati tardi. In attesa dell’esito delle indagini, noi siamo qui per lavorare e dare la risposta migliore a tutta la cittadinanza”.
Il reparto di Medicina dell’ospedale di Ribera nel frattempo è tuttora sottoposto a sequestro giudiziario. Le indagini per ricostruire esattamente come sono andati i fatti sono tuttora in corso. All’ingresso è ancora visibile la fuliggine propagata dalle fiamme all’interno dell’ala interessata dall’incendio.
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