Agrigento Capitale della Cultura, un riconoscimento di certo prestigioso che, però, fin dal giorno della sua proclamazione ha portato con sé polemiche e dubbi. A parlarne, nei giorni scorsi, è stato il prestigioso quotidiano “Il Sole 24 Ore” che , senza mezzi termini, apostrofa Agrigento come in un perenne caos. Una città che, secondo il quotidiano, non sarebbe ancora pronta ad affrontare l’imminente arrivo del 2025. Oggi dice la sua anche Legacoop, coordinamento Agrigento, Palermo e Trapani.
“Ci preoccupano e non poco le perplessità e i tanti dubbi espressi dalle colonne del Sole 24 ore circa la gestione di Agrigento capitale della cultura 2025- afferma il coordinatore, Domenico Pistone-. Non possiamo esimerci dall’evidenziare un immobilismo accompagnato dall’incapacità di fare sistema intorno ad una occasione più unica che rara a cui si aggiunge l’assenza di una strategia comune, da parte di chi ha responsabilità di Governo e di gestione, che rischiano di trasformare in un fallimento senza precedenti, nell’ennesima occasione perduta l’importante titolo di capitale della cultura”.
Domenico Pistone ha poi aggiunto “come sistema della cooperazione per il ruolo che svolgiamo non possiamo iscriverci alla lista dei catastrofisti o di chi cerca nella facile e sterile polemica un momento di vana visibilità, ma abbiamo, certamente, il compito di suggerire, nell’interesse della Città e dell’intero territorio, tutte le soluzioni e gli strumenti utili ad impedire che questa straordinaria vetrina diventi oggetto di scontro politico tra chi ha la responsabilità di Governo. Agrigento non può permettersi di sprecare l’ennesima occasione che diventerebbe il nuovo emblema di una Città irredimibile e senza futuro”. Legacoop chiede alle Istituzioni “di coinvolgere quanto più possibile le organizzazioni di categoria, il mondo della cultura, della cooperazione, del commercio, delle associazioni culturali per lanciare un sistema sinergico che sia in contraddizioni con logiche che non solo appartengono al passato ma che impediscono a quanto di positivo c’è in Città di emergere e di potere dare il loro contributo.”
Al sindaco ed alla deputazione locale , il coordinatore della Lega delle cooperative chiede ” uno slancio d’orgoglio e l’assunzione di responsabilità maggiore che vada nella direzione della costruzione di una visione condivisa con gli operatori economici e culturali della Città, Agrigento capitale della cultura non può essere un momento casuale e meramente celebrativo ma deve diventare l’occasione per favorire un nuovo processo di riscatto economico sociale che discuta, a partire dalle contraddizioni del presente per costruire del futuro possibile, di programmazione turistica, di valorizzazione del territorio , di rigenerazione urbana e culturale a partire dal centro storico e dal ruolo che dovranno avere le nostre periferie nel futuro prossimo”.
Pistone ha poi concluso: “O si lavora per in modo che Agrigento capitale della cultura diventi un grande momento per il territorio favorendo tutte quelle condizioni di sviluppo in grado di sostenere i tanti giovani che con fatica vorrebbero costruire nuove prospettive d’impresa e coinvolgendo le tante eccellenze che pur in questo territorio vi sono, o il fallimento di questa straordinaria opportunità si abbatterà inesorabilmente sul nostro futuro.
Non è più il tempo di attuare logiche politiche anacronistiche e deleterie: ognuno si riappropri del proprio ruolo nell’interesse della Città e del suo futuro.
Come Lega delle cooperative siamo convinti che la ribalta offerta dal titolo di Capitale della Cultura debba essere l’occasione per costruire una rete, tra associazioni – università – enti locali e associazioni datoriali, indispensabile per governare la complessità dell’evento anche alla luce delle contraddizioni presenti nel nostro territorio e finalizzata alla costruzione di nuove ipotesi di sviluppo strutturato.” Legacoop si dice pronta a contribuire.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
