Il reddito delle famiglie nel Mezzogiorno: lenta crescita che accorcia le distanze
Nuovi dati sull’economia italiana rivelano che il Mezzogiorno sta compiendo passi significativi per accorciare il divario economico con il resto d’Italia, specialmente riguardo al reddito familiare. Nonostante il cammino intrapreso, alcune province siciliane, in particolare Enna ed Agrigento, rimangono indietro nelle graduatorie del reddito pro-capite delle famiglie.
Secondo l’Istituto Tagliacarne, Caserta registra un aumento del reddito disponibile delle famiglie del +14,2%, seguita da La Spezia (+13,8%) e Potenza (+13,1%). Enna (+11,4%) si piazza tra le prime dieci province per crescita economica. Tuttavia, Milano con 32.855 euro pro-capite resta in testa alla classifica, seguita da Bolzano (27.966 euro). Le province meridionali occupano gli ultimi posti, con Enna e Agrigento che chiudono la classifica rispettivamente con 13.701 euro e 13.725 euro pro-capite.
Sebbene il reddito pro-capite al Sud mostri segni di miglioramento, è evidente un divario persistente. Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne, sottolinea come il processo inflattivo abbia maggiormente colpito il Mezzogiorno, ampliando il divario del potere d’acquisto reale rispetto al resto d’Italia. Nonostante politiche redistributive, questo divario rimane un ostacolo da affrontare.
L’analisi del reddito disponibile a prezzi correnti mostra una riduzione dell’ineguaglianza economica, tuttavia, la situazione economica meridionale necessita di ulteriori sforzi per ridurre il divario con il resto del Paese.
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