Un luogo storico ritorna alla vita: il sacrario militare di Bonamorone riapre le sue porte.
Dopo decenni di abbandono, il Comune di Agrigento restituisce alla cittadinanza la frazione del sacrario militare nel cimitero di Bonamorone, grazie al finanziamento del Ministero della Difesa. La cerimonia ufficiale è prevista per venerdì prossimo, 27 ottobre, con la partecipazione di autorità civili, militari ed ecclesiastiche.
Agrigento, Italia – Dopo anni di oblio, un importante tassello della memoria storica della città di Agrigento torna alla sua antica gloria grazie ad un intervento di restauro finanziato dal Ministero della Difesa. La frazione del sacrario militare nel cimitero di Bonamorone, luogo simbolo della gratitudine della nazione per i caduti in guerra, verrà ufficialmente restituita alla cittadinanza il prossimo venerdì, 27 ottobre.
Durante la cerimonia di riapertura, si sono resi presenti numerose autorità, tra cui rappresentanti militari, religiosi e civili. Tra i partecipanti, il generale di divisione Diego Paulet, capo dell’ufficio per la tutela della cultura e della memoria della Difesa, ha onorato l’evento con la sua presenza.
A margine della cerimonia, il Sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, ha voluto esprimere personalmente il suo profondo apprezzamento ai militari che hanno contribuito in modo determinante al completamento delle opere di restauro. In un gesto solenne, il Sindaco ha conferito due encomi, uno al tenente colonnello Fabio De Vittoris, responsabile del servizio prevenzione e protezione dell’ufficio tutela della memoria della Difesa, e l’altro al primo luogotenente Daniele Galardo, direttore territoriale dei sacrari e musei militari in Sicilia. Questi riconoscimenti rappresentano un segno tangibile di gratitudine per l’impegno straordinario di questi militari nella preservazione della memoria storica di Agrigento.
“Dopo un decennio di vergognoso silenzio, siamo riusciti, dopo due anni di intense interlocuzioni, a riaprire il monumento di un alto valore storico, culturale, artistico e religioso”, ha dichiarato il Sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè.




Foto Nino Piraneo
L’opera di restauro, promossa dall’ormai ex assessore Roberta Lala, ha preservato e valorizzato il valore storico e artistico del sacrario, restituendolo alla comunità dopo decenni di abbandono. Per garantirne la gestione e la manutenzione, l’amministrazione comunale procederà alla stipula di una convenzione con il Ministero della Difesa, con gli oneri a carico dello stesso dicastero.
In occasione del riapertura, Palazzo dei Giganti ha installato emblemi patriottici che simboleggiano l’appartenenza dei caduti alla nazione e incarnano il senso di orgoglio nazionale e di identità condivisa. Si tratta di due pennoni in alluminio, sul quale sventoleranno orgogliosamente le bandiere dell’Italia, e un kit composto da tre aste cromate, arricchito da un puntale rappresentante la Repubblica, uno Europa e una lancia generica, il tutto completato dalle rispettive bandiere.
La riapertura del sacrario militare di Bonamorone non è solo un atto di recupero di un importante patrimonio storico-artistico, ma rappresenta anche un segno tangibile della gratitudine e del rispetto della comunità verso coloro che hanno sacrificato la propria vita per la difesa della patria.










Dopo un lungo periodo di abbandono, il Comune di Agrigento, con il supporto finanziario del Ministero della Difesa, ha riportato in vita la frazione del sacrario militare nel cimitero di Bonamorone. Questo venerdì, 27 ottobre, è prevista una cerimonia ufficiale che vedrà la partecipazione di autorità civili, militari ed ecclesiastiche per celebrare questo momento solenne. Il restauro è stato realizzato per preservare il valore storico e artistico di questo luogo di gratitudine nazionale, con l’ulteriore impegno del Ministero della Difesa per la sua gestione e manutenzione. L’installazione di emblemi patriottici presso Palazzo dei Giganti simboleggia l’orgoglio nazionale e l’unità del Paese. La riapertura del sacrario militare a Bonamorone rappresenta un omaggio ai caduti in guerra e al loro sacrificio per la patria.
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