Un giudizio oggettivo e severo è stato emesso dai revisori dei conti del Comune di Agrigento nei confronti dell’attuale progetto di statuto per la gestione di Capitale della Cultura 2025. Questa valutazione non si limita a esprimere un semplice parere negativo, ma pone sotto i riflettori aspetti critici del progetto, seguendo un approccio simile a quello adottato in altre occasioni, come nel caso del Cda di Ecua.
In particolare, i revisori hanno evidenziato dubbi significativi riguardo al ruolo assegnato all’associazione MeNo e ai tecnici Roberto Albergoni e Margherita Orlando, che sono stati individuati dallo statuto per svolgere ruoli chiave nel progetto.
Uno dei punti di preoccupazione sollevati riguarda l’iscrizione dell’associazione MeNo al Registro Unico del Terzo Settore, poiché non è stata trovata documentazione in tal senso nel sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Inoltre, sorge la questione su come questa associazione possa diventare socia fondatrice della futura fondazione, data la mancanza di chiarimenti normativi e finanziamenti associati.
La mancanza di approvazione del rendiconto 2022 da parte del Comune di Agrigento complica ulteriormente la situazione, rendendo difficile la stima degli importi da destinare al progetto Capitale della Cultura nel bilancio di previsione 2023/2025.
Altri punti critici riguardano l’assenza di un piano esecutivo di gestione e la mancanza di una motivazione chiara per il prolungato periodo operativo della fondazione fino al 2028, con il rischio di potenziale degrado del patrimonio dell’Ente.
Questo giudizio severo è stato trasmesso ai consiglieri comunali, che hanno preso visione dei dettagli e ora dovranno prendere decisioni cruciali riguardo al futuro del progetto. La giunta dovrà decidere se ritirare e riformulare la proposta o presentarla al Consiglio comunale per un’approvazione che si preannuncia complessa e contestata.
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