Il sostituto procuratore di Agrigento Paola Vetro, ha iscritto nel registro degli indagati, per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, il titolare dell’impresa che stava eseguendo alcuni interventi al cimitero comunale di Aragona, all’interno del quale, ha trovato la morte Antonino Burgio, 69 anni di Raffadali, l’operaio deceduto lunedì pomeriggio in un incidente sul lavoro. Un atto dovuto che consentirà di eseguire accertamenti tecnici irripetibili.
Il magistrato ha disposto l’autopsia e il sequestro del ponteggio. L’esame sulla salma sarà eseguito domani pomeriggio dal medico legale Sergio Cinque. Sono in corso, inoltre, accertamenti sulla posizione lavorativa di Burgio che sarebbe stato già in pensione. L’indagato ha nominato due legali di fiducia: Salvatore Pennica e Raimondo Cipolla. I familiari dell’operaio sono assistiti dall’avvocato Daniela Posante.
Burgio stava eseguendo alcuni lavori di restauro di una cappella quando, per cause adesso in corso di accertamento, sarebbe precipitato da un’impalcatura da un’altezza di quasi quattro metri. Sul posto, dopo l’incidente, sono intervenuti i sanitari del 118 ed è stato richiesto l’intervento dell’elisoccorso prima di accertare, subito dopo l’atterraggio, che l’operaio era già morto. Per lui non c’è stato nulla da fare.
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