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Home » Chiesa » Il messaggio di mons. Damiano ai nuovi sindaci dell’agrigentino

Il messaggio di mons. Damiano ai nuovi sindaci dell’agrigentino

1 Giugno 2023
in Chiesa
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Post elezioni amministrative nei 14 comuni dell’Agrigentino un messaggio auguri di buon lavoro giunge ai neo eletti sindaci e ai nuovi consigli comunali, dall’Arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano.

“Nell’augurarvi il classico “buon lavoro”, desidero attingere a due fonti diverse: dalla psicologia e dall’insegnamento sociale della Chiesa cattolica. Michael Tomasello, psicologo e attuale condirettore del Max Planck Institut per l’Antropologia evolutiva di Lipsia, afferma che gli esseri umani possiedono un «sofisticatissimo pensiero relazionale». L’uomo, ossia, si differenzia dagli animali non solo per la sua tecnologia, ma soprattutto e anzitutto per la sua singolare capacità di relazionarsi. Il bene del mio prossimo è il mio e viceversa. L’insegnamento sociale della Chiesa lo denomina “bene comune”. Non il bene del singolo “io” o del singolo “tu”, ma il bene di tutti e di ciascuno. Il bene comune, fondato e radicato sulla dignità inalienabile di ogni persona, si attua principalmente attraverso due “principi” che la Chiesa ritiene “basici” della convivenza sociale, civile e politica: la solidarietà e la sussidiarietà. La solidarietà sociale tutti sappiamo cos’è, grazie al concetto di welfare. Ma la sussidiarietà cos’è?”, scrive nel messaggio Don Alessandro Damiano.
“Il Compendio della Dottrina sociale della Chiesa scrive che la sussidiarietà «protegge le persone dagli abusi delle istanze sociali superiori e sollecita queste ultime ad aiutare i singoli individui e i corpi (sociali) intermedi a sviluppare i loro compiti. Questo principio si impone perché ogni persona, famiglia e corpo intermedio ha qualcosa di originale da offrire alla comunità» (n. 187). La mia non vuole per nulla essere una “ricetta”, ma solamente un “pensiero” che, da vescovo e da cittadino, desidero condividere con voi. Crisi economica, tempo post-pandemico e guerre diverse ci attanagliano, ma forse ancora oggi anteponendo la dignità inalienabile e intoccabile di ogni persona, il bene comune, la solidarietà e la sussidiarietà a interessi personali possiamo sperare davvero in un “mondo migliore”. Possiamo costruire quotidianamente tanti “piccoli ponti di pace”, che insieme fanno e sono la pace! Buon lavoro!”

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