CNA Balneari ha sostenuto con fermezza la necessità di prevedere una proroga rispetto alla scadenza della vigenza delle attuali concessioni demaniali, marittime, fluviali e lacuali, ad uso turistico e ricreativo. Una
proroga, che superi la scadenza fissata al 31/12/2023 dalla legge annuale per il mercato e la concorrenza, per definire, a livello nazionale, attraverso la mappatura, il grado di disponibilità della risorsa cosiddetta spiaggia da rilevare in tutti gli ambiti del demanio avente finalità turistica ricreativa, garantire la continuità per le attuali imprese concessionarie e al contempo, programmare nuove iniziative imprenditoriali, sospendere le procedure di evidenza pubblica, istituire un tavolo tecnico con compiti consultivi e di
indirizzo in materia di concessioni demaniali che definisca i criteri tecnici per la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile.
Si tratta di misure e azioni, già approvate nella recente legge Milleproroghe, necessarie per avviare un confronto con le Istituzioni
Europee al fine di trovare una soluzione definitiva all’annosa questione balneare italiana, verificare l’inapplicabilità, per le attuali concessioni demaniali, dell’art. 12 della Direttiva Europea sui Servizi (Bolkestein)
assodabile dalla disponibilità del bene per nuove iniziative imprenditoriali, definire i contenuti per una riforma complessiva del demanio, riconoscere la tutela del legittimo affidamento e la continuità imprenditoriale per le attuali imprese operanti, a maggior ragione per quelle vigenti nel periodo antecedente al recepimento, nel nostro ordinamento, della direttiva europea sui servizi (Bolkestein).“Continuiamo a sostenere la nostra posizione – afferma il Presidente Territoriale di CNA Balneari di Agrigento, Fabio Teresa – convinti del valore di un comparto che si accinge a vivere una
stagione balneare ai limiti della sostenibilità aziendale. Continuiamo ad effettuare investimenti senza avere un briciolo di prospettiva pur Balneari Territoriale di
Agrigento consapevoli del fatto che la risorsa non è scarsa e vi è spazio per ulteriori
iniziative imprenditoriali”.
“Il nostro comparto opera in maniera laboriosa sul demanio e valorizza la
costa – prosegue il segretario provinciale della CNA, Claudio Spoto – noi ci proponiamo partners delle autorità competenti nella piena
consapevolezza dell’efficace ruolo e funzione socio-economica del modello esistente, in cui gli attuali concessionari provvedono alla custodia delle coste affidate in concessione, salvaguardano l’occupazione, il reddito
e gli investimenti realizzati. Un tema che merita poi grande attenzione, in quanto elemento di disparità e disuguaglianza, riguarda la necessità di armonizzazione della gestione e della tassazione del patrimonio costiero fra demanio ed enti locali”.
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