I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Agrigento hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di due persone, le cui responsabilità sarebbero emerse dall’attività investigativa scaturita nell’ambito dell’inchiesta denominata “Casuzza”, risalente al giugno del 2020, su un vasto giro di spaccio di sostanze stupefacenti tra Agrigento, Canicattì e Favara.
Si tratta di Lorenzo Maria, di 33 anni di Agrigento, e Giuseppe Di Giovanni, di 26 anni di Favara. La Procura della Repubblica di Agrigento, guidata da Salvatore Vella, vagliando la parte delle indagini relative ai reati contro il patrimonio, ha emesso gli avvisi a carico di due soggetti, ritenuti responsabili dei reati di furto e riciclaggio di autoveicoli. L’inchiesta è coordinata dai pubblici ministeri Gloria Andreoli e Sara Varazi.
Il 33enne sarebbe responsabile del reato di furto pluriaggravato, in concorso con altri soggetti allo stato ignoti, poiché tra il 27 ed il 28 febbraio 2019, si sarebbe intrufolato all’interno del Centro distribuzione Poste Italiane, della filiale di Favara, impossessandosi indebitamente di tre furgoni Fiat Fiorino, in uso alla suddetta società. All’indagato vengono contestate le aggravanti di aver commesso il fatto con violenza sulle cose, consistita nell’aver manomesso i fili di accensione del motore, aver commesso il fatto su beni destinati a pubblico servizio e di aver agito con più persone.
Il ventiseienne, invece, avrebbe riciclato un furgone Fiat Fiorino, in precedenza rubato dal trentatreenne, in concorso con altri ignoti soggetti, per poi apporvi le targhe dell’autovettura Fiat Panda 4×4, oggetto di un altro furto, avvenuto il 26 febbraio 2019, ai danni del dipartimento Regionale della Protezione Civile Sicilia, così compiendo anche le operazioni idonee ad ostacolare l’identificazione della provenienza illecita del veicolo.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
